mercoledì, 3 luglio 2024

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Il coraggio degli imprenditori: fare impresa nella tempesta perfetta

16/09/2022

di Giuseppe Ligotti - Consulente in gestione HR Profittevole

Carissimi imprenditori, GRAZIE. Voglio ringraziare tutti Voi Imprenditori, per tutto quello che quotidianamente fate per la nostra Italia. Quotidianamente, senza proclami, senza apparizioni scenografiche scendete in campo a combattere una guerra impari e ingiusta dettata dall’avidità e dall’incapacità di un sistema burocratico inefficiente. Quotidianamente ognuno di Voi si alza e pensa alle mille cose da fare, ai mille problemi da affrontare ed alle famiglie che contano su di Voi e dipendono dalla Vostra azienda. Quotidianamente ognuno di Voi cerca un alleato con il quale condividere idee, strategie, preoccupazioni. Un alleato al quale poter chiedere aiuto e affrontare problemi piccoli o grandi che siano. Un alleato che non c’è.

Quotidianamente, ognuno di Voi, guardandosi allo specchio, soffermandosi a fissare per qualche secondo la propria immagine riflessa, ritrova il CORAGGIO per affrontare un’altra giornata. Per Treccani, si definisce la “forza d’animo nel sopportare con serenità e rassegnazione dolori fisici o morali, nell’affrontare con decisione un pericolo, nel dire o fare cosa che importi rischio o sacrificio”. Secondo questa definizione, la frase “ritrova il Coraggio per affrontare un’altra giornata” può essere riscritta così: “ritrova la forza d’animo per sopportare con serenità e rassegnazione i dolori morali e ritrova la forza per affrontare con decisione le proprie scelte, consapevole dei rischi e dei sacrifici che dovrà correre ed affrontare”.

Il ruolo sociale

Da sempre l’imprenditore ha ricoperto un importantissimo ruolo sociale, la creazione delle fabbriche ha dato vita alla rivoluzione industriale, le imprese hanno creato sviluppo tecnologico e beni di consumo e assicurato un lavoro ed un reddito alla popolazione. Le imprese hanno consentito alla nostra società di evolversi, di svilupparsi affrontando e superando, in buona parte, problemi di natura sociale. Questo sviluppo, questa evoluzione è stata possibile grazie al coraggio degli imprenditori del passato e grazie alla responsabilità della forza lavoro che dava vita, animava e sorreggeva le imprese, le fabbriche di un tempo.

Possiamo quindi affermare che, oggi, godiamo di un sistema economico evoluto, grazie a persone disposte ad affrontare con decisione le proprie scelte, consapevoli dei rischi e dei sacrifici (imprenditori), e grazie a persone in grado di rispondere delle proprie azioni e dei propri comportamenti in grado di subirne le conseguenze (dipendenti), all’interno di un sistema politico il cui scopo era la costituzione, l’organizzazione, l’amministrazione dello stato e la direzione della vita pubblica.

Dov’è l’alleato?

Oggi questo sistema economico evoluto deve affrontare molteplici difficoltà ed incertezze. Difficoltà ed incertezze derivanti dall’assenza del nostro alleato. L’incapacità di perseguire una seria politica congiunturale, di coniugare quindi politiche di carattere finanziario, creditizio, monetario, reddituale e demografico risulta estremamente pericolosa e dannosa. Imprenditori e dipendenti, indipendentemente dalla loro volontà, attraverso un processo lento e costante, percepiscono l’assenza dell’Alleato e, cosa ancora peggiore, si convincono che lo stesso, ignori la situazione reale per timore di affrontarla attuando quella che viene definita la politica dello struzzo. Conseguenza naturale della politica dello struzzo è la situazione di incertezza generale. In questo clima l’individualismo prende forza e consistenza. La variazione repentina dei prezzi, la difficoltà di reperimento delle materie prime, la fluttuazione della domanda dei beni di consumo, la mancanza di offerta e domanda di lavoro sono solo alcune delle conseguenze.

Come fare impresa nella tempesta perfetta?

Ma come continuare a fare impresa in una situazione così? Come riuscire a programmare le attività quando la percezione è quella del totale abbandono? Ancora una volta ricorrendo al Coraggio, ricorrendo a quella forza d’animo che nella rassegnazione conferisce a Voi imprenditori la forza della consapevolezza di poter e dover contare solo sulla forza e convinzione delle decisioni che prendete. In un momento di totale assenza di un alleato capace ed affidabile, ognuno di Voi deve comprendere che i rischi che dovrà assumersi e i sacrifici che dovrà affrontare dovranno essere focalizzati al primario obiettivo di comprendere l’evoluzione del mercato del lavoro perché la politica dello struzzo, congiuntamente alla politica dell’assistenza, sviluppano quella che definisco la Teoria dell’IO. Ovvero la teoria secondo la quale gli individui sviluppano ed accentuano le proprie necessità individuali, rompendo irrimediabilmente quel rapporto sinergico che ha creato il nostro sistema economico. Occorre quindi contrastare la teoria dell’IO con la Teoria del NOI. 

Contrastare l’IO con il NOI

È necessario comprendere che le persone vanno motivate e comprese, che le persone hanno bisogno di identificarsi in qualcosa di concreto, che il salario non è più la parte rilevante del lavoro ma che hanno assunto primaria importanza fattori quali la tipologia del lavoro, l’ambiente di lavoro, l’attenzione alla persona e il tempo a disposizione per sé e la famiglia. Questa evoluzione non è un attacco al lavoro subordinato, ma una conseguenza naturale dei rapporti sociali che stanno transitando verso un concetto di lavoro subordinato. Ancora una volta, Voi imprenditori siete chiamati a prendere con forza scelte innovative, siete chiamati a prendere decisioni al posto dell’alleato assente, per costruire nuovi equilibri lavorativi. Ancora una volta siete chiamati a svolgere quel compito sociale per costruire una società moderna ed evoluta.      



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