lunedì, 22 luglio 2024

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Guerra e approvvigionamenti a rischio: smart city e flessibilità sono le parole chiave

20/01/2023

Intervista a Danielle VanZandt - Senior Industry Analyst - Commercial & Public Safety, Security Frost & Sullivan

Prima la pandemia, poi lo shortage di materiali e componenti, infine una guerra che dal cuore dell’Europa sta disassando tutti gli equilibri geopolitici finora raggiunti. Con tutto ciò che ne consegue in termini di rincari energetici e inflazione a 360°. In che modo questi tre elementi stanno impattando e impatteranno sul mercato della sicurezza privata? Ne abbiamo parlato con  Danielle VanZandt, Senior Industry Analyst - Commercial & Public Safety, Security in Frost & Sullivan.

Caro bollette, inflazione e lo spettro di una recessione. In che modo l’attuale scenario sta impattando sul mercato della sicurezza privata?

La pandemia ha provocato interruzioni della catena di approvvigionamento e vari shortage che, a causa della guerra russo-ucraina, continueranno a interessare il territorio europeo. Sebbene né la Russia né l’Ucraina fossero importanti centri di produzione di tali tecnologie, quest’area è un importante snodo geografico per il trasporto marittimo e aereo di merci. La chiusura degli spazi aerei per alcuni velivoli, la deviazione e le interruzioni delle rotte marittime dovute all’aumento della circolazione non fanno altro che aggravare gli attuali problemi nella catena di approvvigionamento.  Per quanto riguarda l’inflazione e i rincari energetici, queste questioni di pricing potrebbero influire sulla capacità dei clienti con problemi di liquidità, in particolare quelli del settore governativo o pubblico, nonché delle piccole e medie imprese, di effettuare acquisti più ingenti di tecnologie di sicurezza. Per questo motivo, potrebbero essere costretti ad affidarsi a soluzioni per fasi o ad aggiungere gradualmente nuove funzionalità man mano che il budget si svincola o, più auspicabilmente, l’inflazione e i prezzi si stabilizzano. 

Alle tecnologie di sicurezza, in particolare alcune (videosorveglianza, termocamere, droni, intelligenza artificiale, barriere perimetrali, ma anche centrali di monitoraggio e radar), potrebbero essere richiesti nuovi compiti più o meno latamente militari? E’ lì che dovrà dirigersi il settore per restare a galla o ci si dovrà ancorare alle funzioni di sicurezza originarie, in senso latino di sine cura, ossia assenza di preoccupazioni?

Quando si tratta di utilizzare le tecnologie militari nel settore privato, c’è sempre un certo livello di sfiducia pubblica, anche se la progettazione e il funzionamento delle soluzioni sono leggermente diversi. Se da un lato le soluzioni di sicurezza “militari” possono offrire un buon livello di progettazione dei sistemi di sicurezza, dall’altro potrebbero richiedere alle aziende del settore privato che implementano queste soluzioni di precisare ai clienti e alla grande utenza come vengono utilizzate nelle operazioni di sicurezza. Molte di queste tecnologie, soprattutto termocamere, videosorveglianza, droni, intelligenza artificiale e soluzioni perimetrali, sono già considerate essenziali misure di sicurezza fisica; quindi, il loro utilizzo al di fuori del settore militare non sarebbe fuori luogo. Tuttavia, esiste già un buon numero di fornitori nel settore della sicurezza privata che operano in questo mercato e potrebbe essere difficile per i tradizionali fornitori militari farsi strada in questo settore. 

Il rovescio della medaglia di questa necessità di maggior controllo è però una spinta, soprattutto della PA, verso la digitalizzazione: è il tempo delle smart city? Quanto incideranno le reti 5G nello sviluppo della sensoristica e dell’IoT - tecnologie che peraltro presentano un forte impatto anche in termini di smart grid, risparmio energetico e impatto ambientale?

Le smart city sono un’opzione molto accattivante per le pubbliche amministrazioni, soprattutto nell’era post-Covid. Con tanti servizi che sono stati costretti a passare al digitale durante i lockdown e le ridotte capacità dimostrate dalla sanità pubblica, le città vorranno continuare a offrire queste prestazioni e le opzioni di praticità che ormai i cittadini si sono abituati ad avere con la digitalizzazione. La regione europea è ben attrezzata per diventare un hub per le smart city, grazie alla sua raffinatezza tecnologica e alla generale digitalizzazionedi molte delle sue grandi città. I passi successivi per raggiungere lo status di “smart city” non saranno così impegnativi come potrebbe sembrare. Inoltre, con l’implementazione delle reti 5G, la sensoristica e i dispositivi IoT lavoreranno in modo più efficiente e contribuiranno al monitoraggio delle informazioni, alla raccolta e alla segnalazione dei requisiti necessari per mantenere le smart city pienamente operative nei settori dell’energia, dei servizi urbani e dei trasporti, sia in termini di miglioramento della qualità della vita che di raggiungimento degli obiettivi climatici.

Questa guerra ibrida ha massmediatizzato il rischio cyber dei sistemi di sicurezza fisica (Anonymous ha bucato le telecamere di sorveglianza russe per inviare messaggi di contropropaganda e ha manomesso da remoto i termostati di alcuni edifici sensibili innescando incendi): è l’occasione per fare cultura della sicurezza informatica non solo tra gli addetti ai lavori, ma anche nella grande utenza, spesso corresponsabile di perdite di dati per negligenza o ignoranza?

L’hacking è sempre stato un rischio intrinseco ai sistemi di sicurezza fisica, ma con la diffusione dei dispositivi connessi e abilitati all’IoT è diventato una delle principali preoccupazioni. L’idea di un attacco “interno” è stata vista principalmente come un problema di cybersecurity, ma l’enorme volume di dati e connettività presente negli odierni sistemi di sicurezza fisica richiede anche la protezione da potenziali hacking o vulnerabilità del sistema dovute a errori umani. Poiché le minacce ai sistemi di sicurezza fisica e di sicurezza informatica continuano a essere interconnesse, i team di sicurezza dovranno collaborare più strettamente per garantire che i loro sistemi siano protetti da queste nuove minacce.

L’attuale scenario geopolitico ha messo a nudo i rischi di una dipendenza eccessiva da paesi terzi: questa “tempesta perfetta” porterà ad un “avvicinamento” dei mercati, inteso come ricerca di sovranità industriale, che nel caso dell’Italia si riferisce ovviamente all’intera Unione Europea? Questo cambierà l’attuale scacchiera internazionale di mercato, finora dominata da colossi asiatici?

Per quanto riguarda la produzione di beni e le materie prime, i paesi non sembrano trovare molto interessante la strategia di mercato dell’“avvicinamento”. Questo sembra aver spinto molti stati a rivolgersi verso l’interno e a cercare di creare più catene di approvvigionamento nazionali di cui usufruire in tempi di crisi, quando le catene di approvvigionamento globali sono a rischio, o che potrebbero alla fine rivolgere tutta la produzione di beni verso l’interno. Sebbene questo approccio pregiudichi la globalizzazione e gli obiettivi di integrazione transfrontaliera, molti paesi stanno implementando queste strategie di produzione interna rinnovando più attivamente le alleanze e gli accordi commerciali per includere clausole in grado di aiutare a fronteggiare i potenziali problemi della catena di approvvigionamento di paesi terzi o a superare gli ostacoli produttivi tra nazioni alleate. 

Quali tecnologie traineranno il mercato nei prossimi anni?

Nell’intero ecosistema delle tecnologie di sicurezza fisica, non sarà un unico sistema centrale a guidare il mercato nel prossimo decennio. Si assisterà piuttosto a una continuazione e un’accelerazione delle iniziative di digitalizzazione già in atto nel settore. Dallo sviluppo di sistemi di sorveglianza che incorporano analisi più avanzate e dispositivi edge, a funzioni integrate di riconoscimento biometrico e analisi comportamentali che sostituiscono i token di autenticazione, fino all’integrazione di più sistemi di sicurezza fisica in un centro di comando centralizzato in cui gli analisti umani possono condurre indagini di sicurezza attive, contrastare potenziali minacce e allarmi in tempo reale e visualizzare facilmente qualsiasi aspetto del loro ambiente di sicurezza attraverso una posizione remota o centrale. In questo modo, le operazioni di sicurezza fisica diventeranno più preventive, agili e flessibili in termini di progettazione dei sistemi e di costi a lungo termine, consentendo alle aziende di godere di una protezione più efficace contro le minacce che devono affrontare attualmente.



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