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Qualificazione dell’installatore e Norma UNI: appuntamento a SICUREZZA

04/10/2023

Lo scorso numero di secsolution magazine ha ospitato un contributo di Confartigianato che ha sollevato l’attenzione del Gruppo Interassociativo Aips, Aipros, Assosicurezza, Anie Sicurezza, TUV, IMQ, ICMQ per l’identità di vedute in materia di necessità di professionalizzare gli installatori. Il Gruppo Interassociativo, che ha elaborato un progetto di norma UNI 1610032, farà il punto sull’iter normativo a SICUREZZA 2023: chissà che non partecipi anche Confartigianato?

della Redazione

Giulio Iucci - ANIE Sicurezza

ANIE lavora per la sicurezza dell’utente finale – che sia PA, enterprise o residenziale. Questo è l’obiettivo che ci hanno affidato le aziende associate, tutte animate da uno scopo corale: fornire sicurezza al meglio delle loro capacità tecnico-operative. Per fare questo, servono regole certe che determinino delle best pratice e serve un perimetro professionale entro il quale rispettarle. Il Gruppo Interassociativo, accantonando anche possibili competizioni interne, ha inteso accompagnare il mercato che vorrà utilizzarle a scegliere le migliori regole d’ingaggio e installative. Si tratta di regole non cogenti: le norme tecniche non possono mai diventare obbligatorie. Chi vuole applicare delle best practise, facendo una scelta professionale, ha però una linea tracciata e condivisa per lavorare bene e garantire il mercato. Obiettivi nei quali sono certo che tutte le associazioni di categoria si possano riconoscere appieno.

Antonio Avolio - Presidente AIPS 

Abbiamo letto con interesse sulle pagine di questa rivista (numero di Giugno 2023) l’articolo del Presidente degli Installatori Elettrici ed Elettronici di Confartigianato Prato e Toscana Romano Mati, intitolato provocatoriamente “DiConf DM37/08: aboliamo gli allegati (?)”. In A.I.P.S. condividiamo pienamente il concetto cardine dell’articolo: la Dichiarazione di Conformità è uno strumento di tutela per l’azienda di installazione di impianti di sicurezza, e - aggiungiamo - per la clientela e in quanto tale dev’essere redatta con attenzione e consapevolezza. La conoscenza e l’applicazione delle norme tecniche di settore è garanzia di installazione secondo la “regola dell’arte”, come previsto dal DM 37/08, ed è necessaria per poter predisporre una Di.Co. corretta. Ma negli ultimi anni la nostra Associazione, insieme ai membri del Gruppo Interassociativo, ha fatto un passo ulteriore nella ricerca della professionalità della installazione di sistemi di sicurezza, sollecitando UNI a fissare in uno standard normativo i requisiti tecnico-professionali degli operatori delle aziende installatrici e manutentrici.

L’invito alla professionalità, espresso dal rappresentante di Confartigianato nel suo articolo, ci fa ritenere che ci siano tutti i presupposti per trovare un dialogo comune, che permetta al progetto di norma UNI 1610032 di concludere positivamente il suo iter. Non vediamo infatti criticità nella coesistenza di questo progetto di norma ed il DM 37/08, che prevede appunto la conformità alle norme tecniche come garanzia di esecuzione “a regola d’arte” (Art.6.co.1: “Le imprese realizzano gli impianti secondo la regola dell’arte, in conformità alla normativa vigente e sono responsabili della corretta esecuzione degli stessi. Gli impianti realizzati in conformità alla vigente normativa e alle norme dell’UNI, del CEI o di altri Enti di normalizzazione [...] si considerano eseguiti secondo la regola dell’arte.”) Ricordiamo inoltre che è già in vigore una norma europea  UNI CEI EN 16763:2017 che specifica i requisiti minimi per la fornitura di servizi così come le competenze, conoscenze e abilità delle figure professionali relative alla progettazione, pianificazione, installazione, collaudo, verifica, gestione e manutenzione dei sistemi antincendio e/o sistemi di sicurezza. Il progetto di norma UNI 1610032 si inserisce di fatto in un percorso di normazione che giustamente mira a coprire ogni aspetto della installazione di impianti di sicurezza. Approfondiremo questo tema nella Tavola rotonda “Professionalità e qualificazione dell’installatore di sicurezza: evoluzione del percorso di certificazione con il progetto di Norma UNI e stato dell’arte”, che A.I.P.S. organizzerà a Fiera Sicurezza 2023.

Raffaele De Astis - Presidente di Assosicurezza

Qualcuno ricorderà la conferenza che il gruppo Interassociativo, composto da Aipros, Aips, Anie Sicurezza, Assosicurezza e da TUV, IMQ, ICMQ, tenne alla fiera 2021 insieme all’UNI, dove si dava notizia, con non celata soddisfazione, dell’imminente pubblicazione di una nuova norma UNI di riferimento. Il tutto con benefici attesi per tutta la filiera. Un lavoro di due anni voluto dal settore, che stava arrivando a qualcosa di concreto e utile. Lo scopo era “riconoscere e qualificare il progettista, l’installatore, il manutentore dei sistemi di sicurezza come impianti di allarme intrusione, di videosorveglianza e di controllo accessi. Uniformare le regole di certificazione delle figure professionali sopra indicate al fine di definire una norma di riferimento per l’accreditamento dello schema di certificazione e in applicazione della Legge n. 4.”In sintesi, si cercava di dare l’opportunità ai progettisti ed agli installatori di innalzarsi professionalmente e di disporre di armi in più per potersi differenziare, in un mercato cruciale e strategico come quello della Sicurezza, grazie a riferimenti certi ed autorevole, voluti dal settore. Purtroppo, a distanza di ulteriori due anni da quella fiera, la norma non ha visto la luce. 

Se è fondamentale ed importante la dichiarazione di conformità degli impianti elettrici, a tutela dell’utente e dell’installatore, perché - se si aggiunge una parte cruciale come un impianto di Sicurezza, che non può per sua natura essere fatto “male” - non si deve garantire la professionalità di chi lo installa e la qualità dei prodotti che usa? In una parola sola, perché non dovrebbe essere tutto certificabile in base a regole certe ed autorevoli? Stiamo parlando della protezione di beni e persone, non di tecnologia per l’entertainment! Potremmo piangerci addosso, oppure cercare di trovare un dialogo ancora più ampio con altre associazioni e parti interessate, per far sì che si possa ripartire dal lavoro fatto in questi anni e arrivare a qualcosa di concreto che dia la possibilità, a chi vuole fare Sicurezza con la “S” maiuscola, di professionalizzarsi e pertanto distinguersi.



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