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Smart building e controllo accessi: la parola chiave è wireless

Smart building e controllo accessi: la parola chiave è wireless
25/01/2024

di Ilaria Garaffoni

Sicurezza, governance, praticità, risparmio, sostenibilità. Queste sono le caratteristiche che identificano nei sistemi di controllo accessi wireless l’elemento chiave per rendere sempre più smart ed efficiente un edificio, oltre a contribuire ai suoi obiettivi di risparmio ed ottimizzazione energetica. Se ne è parlato il 29 Novembre presso la sede dell’Ordine degli Ingegneri di Verona in un interessante talk show favorito da SimonsVoss - Allegion. 

Innanzitutto perché parlare di smart building e controllo accessi? Perché se è vero, come stimano gli analisti di mercato, che i lettori con controllo accessi integrato negli smart building cresceranno di oltre il 50% entro il 2024, è già oggi la domanda a chiederlo. E questo perché in un momento in cui la digitalizzazione dei processi aziendali è in crescita (è decollata con la pandemia ed oggi è guidata dal PNRR e altre spinte economiche e normative), cresce anche la domanda di soluzioni intelligenti per il controllo degli accessi negli smart building. Con benefici a 360°.

Dalle chiavi alle maniglie wireless

La risposta si chiama wireless. Nella gestione degli accessi, in Italia, i modelli più diffusi sono ancora i sistemi meccanici tradizionali (chiavi) e i sistemi cablati tradizionali, che però non consentono di ottenere la massima efficacia ed efficienza dell’edificio. Da un lato, la proliferazione incontrollata di chiavi, oltre ad aumentare le spese di gestione, non è mai sicura. Al contempo sarebbe eccessivamente oneroso installare sistemi cablati su tutti i varchi, con annessi componenti da gestire e manutenere. Tirare cavi non è tra l’altro sempre possibile, per ragioni ambientali o estetiche. Esistono però soluzioni di lettura, analisi e chiusura racchiuse in un unico device, che è wireless come il meccanico e smart come il cablato.

Gli elementi di una soluzione wireless

Questo sistema consente di verificare i transiti mediante un elenco accessi dettagliato e sempre aggiornato, oltre a configurare le autorizzazioni per singolo utente e fascia oraria. Il primo elemento della soluzione è rappresentato dai dispositivi di chiusura digitale: maniglie e cilindri smart che riconoscono le autorizzazioni di accesso ed eseguono le funzioni di monitoraggio. Il secondo elemento è il mezzo di identificazione: ogni utente è dotato di SmartCard o transponder che riunisce i diritti d’accesso. Infine il terzo elemento è il comando centralizzato: le autorizzazioni all’accesso sono gestite tramite software e trasmesse ai dispositivi di chiusura e ai mezzi di identificazione digitali. 

Meno costi, più funzioni smart

Alberto Biasin, National Sales Manager SimonsVoss Italia – Allegion e Stefano Moretto, AD di Italsicurezza, hanno illustrato con applicazioni reali in che modo il controllo accessi wireless è in grado di superare gli attuali limiti al governo dei flussi interni di persone negli edifici smart e come questa tecnologia riesca ad ottimizzare ed estendere gli obiettivi di security e di safety. Secondo un’indagine condotta da SimonsVoss, il 66% dei direttori d’azienda è infatti interessato ad adottare i sistemi di chiusura digitali per incrementare l’efficienza di costo e gestionale della propria struttura. E le soluzioni wireless richiedono meno costi di installazione e di gestione ed offrono più funzioni smart e di controllo dell’intero edificio, garantendo una gestione ottimizzata degli accessi. 

Più sostenibilità e più sicurezza

Oltre a non essere duplicabili, quindi sicuri, i sistemi wireless sono più energeticamente efficienti rispetto alle controparti cablate: minori consumi, meno manutenzione, maggiore durata (possono essere ricollocati se gli spazi vengono riconfigurati), meno elementi da installare e manutenere, quindi meno trasferte e Co2 immesso nell’ambiente, e infine meno plastica (non servono telecomandi). Lato edificio: più punti di accesso vengono monitorati, maggiore sarà l’efficienza termica ed energetica complessiva. E’ inoltre possibile integrare queste soluzioni con sistemi di terze parti od utilizzare i report sugli accessi per analizzare le reali presenze nelle varie fasce orarie, impostando di conseguenza riscaldamento/raffrescamento/illuminazione. 

Integrazione e progettazione

In questo contesto il tema progettuale, oltre alla reale integrazione dei sistemi, diventa essenziale. L’ha ricordato Alessandro Bove, Ingegnere e Ricercatore di tecnica e pianificazione urbanistica presso l’Università di Padova, con un intervento dedicato alla progettazione BIM per gli smart building. Dove smartness significa controllo del proprio ambiente, minimizzazione delle interazioni uomo – edificio, dotazione di sistemi integrati e sostenibilità. Tutte caratteristiche che, grazie alla tecnologia (incluso il controllo elettronico degli accessi), si può trasformare in predittività (sulle presenze, sui consumi, sulla sicurezza).  

Controllo accessi e GDPR

Non è mancato, infine, il contributo dell’Avv. Marco Soffientini, Esperto di privacy e Diritto delle Nuove tecnologie sull’impatto privacy dei sistemi di controllo accessi e altri strumenti al servizio della sicurezza e dell’intelligenza negli edifici. Il GDPR promuove infatti il controllo di aree a rischio come i datacenter e la verifica delle procedure tramite sistemi di controllo elettronico degli accessi, in un approccio di sicurezza fisica e logica a più livelli, che richiede il superamento di più checkpoint di autenticazione per accedere. Quanto al trattamento dei dati, Biasin ha offerto garanzie di sicurezza indicando le numerose configurazioni (non solo online) delle soluzioni di controllo accessi wireless, ma ha anche fatto riflettere sui rischi dei comuni badge in circolazione in Italia, spesso obsoleti e portatori di minacce molto serie. 

E il mondo mobile?

Infine si è accennato alle integrazioni del controllo accessi con gli smartphone, che è la tecnologia sulla bocca di tutti. SimonsVoss ha analizzato la tematica con estrema severità, consapevole del fatto che le soluzioni consumer presentano preoccupanti buchi di sicurezza, che si sommano ai rischi legati all’ibridazione con device personali (tema costante nelle realtà aziendali). Ogni dispositivo mobile incorpora infatti un diverso grado di innovazione e di prestazioni BLE, quindi di sicurezza, inoltre si tratta di una tecnologia inadeguata ad ingressi contemporanei molto affollati. Benissimo quindi le soluzioni mobili ma attenti a non farsi drogare dal marketing: ogni situazione richiede una soluzione specifica e capace di offrire le giuste garanzie di sicurezza.


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