della Redazione
Lariofiere di Erba ha invitato Ethos Media Group ad organizzare un focus su smart city e di sicurezza, due temi strettamente connessi e che a loro volta si legano a doppio filo al tema dell’edilizia, filo portante della manifestazione ospitante, MECI. In un contesto di città smart, l’edificio – che sia palazzo uffici, sede istituzionale o semplice condominio – gioca infatti un ruolo essenziale. Perché se un edificio è smart, cioè sicuro, efficiente e sostenibile, contribuisce con la propria sicurezza, efficienza e sostenibilità a garantire quei livelli di vivibilità e servizio che sono i veri obiettivi e pilastri su cui si fonda una città intelligente.
Gli smart building infatti riducono i consumi, erogano refrigerazione e calore in base alle condizioni meteo e al numero di presenti, amministrano i flussi di energia e le informazioni con i sistemi esterni. Tutto questo si traduce in benefici per gli utenti di un palazzo, ma anche di un rione, di un quartiere, e più in grande di una città. Un modello virtuoso è rappresentato dal primo smart district italiano, in fase di sviluppo nel Comune di Segrate. “Milano 4 You”, sviluppato dal Politecnico di Milano, usa tecnologie avanzate per garantire la massima sostenibilità dell’insediamento dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Perché sicurezza e sostenibilità vogliono anche dire terreno fertile per sviluppare ricchezza sul territorio.
Cosa significa “smart”
E venendo alla smart city: soprattutto dopo il Covid, il tema (come pure quello della sicurezza urbana) ha assunto una connotazione diversa, che abbraccia anche la protezione sanitaria e – nell’attuale scenario geopolitico – anche un orientamento più accentuato verso la protezione contro le minacce terroristiche. Ma la città sicura, che è poi il primo tassello della città smart, è un ecosistema complesso: occorre quindi una progettazione attenta, lungimirante e con una visione del lungo periodo che comprenda non solo la parte tecnologica, ma anche la livability, il welfare e la sostenibilità come linee guida dell’architettura urbana. La prossima domanda che sorge spontanea allora è: la città smart esige cittadini smart? Certamente per usufruire di servizi innovativi che può offrire una città smart, è essenziale che a tutti sia assicurata un’alfabetizzazione digitale. Ma come “digitalizzare le persone” e superare il digital divide tuttora massicciamente presente nel paese? Perché, oltre al fattore tecnologico e politico, molto penetrante e pervasivo in queste logiche, la vera criticità progettuale resta sempre proprio il fattore umano (si pensi solo all’elemento generazionale degli interlocutori nella PA, non di rado un ostacolo insuperabile per mettere a terra delle politiche smart). E’ quindi essenziale una profonda attività riformatrice e di svecchiamento e specializzazione delle competenze.
Compliance e utilità
Vi è poi una complessa cornice normativa (privacy, ma anche di polizia e di tutela dei diritti fondamentali) che regola l’installazione di tecnologie “invasive” di sicurezza, penso solo alla videosorveglianza intelligente, all’AI. E c’è un altro tema: la tecnologia serve o no? Studi dedicati all’efficacia della videosorveglianza in termini di sicurezza urbana la promuovono più sul piano forense quindi dell’analisi dei reati già commessi, piuttosto che sul terreno della prevenzione e deterrenza. Un punto da tenere presente, anche se la stessa distinzione tra deterrenza e perseguimento del reato comincia ad essere obsoleta, dal momento che la videosorveglianza – e tutte le tecnologie evolute di sicurezza – ormai svolgono funzioni attive e proattive di sicurezza, a partire dalle piattaforme PSIM che integrano diversi sistemi in un’unica modalità di gestione. Certamente, però, sul lato preventivo, si può e si deve fare di più. Perché la tecnologia è ormai matura, le competenze sono in via di formazione e le normative rincorrono un progresso ormai inarrestabile che necessita di una cornice regolamentare anch’essa dinamica.
La vera sfida – per progettisti, produttori e integratori di sistemi - è quindi semplificare la complessità. Di questo ed altro, si è parlato il 17 Maggio scorso presso il Lago di Como.
Le relazioni
Urban intelligence: la nuova frontiera della città Smart, Safe & Secure?
Giulio Iucci, Past President di ANIE Sicurezza
Vigilanza Privata e sicurezza urbana: opportunità e confini di un partenariato pubblico-privato
Maria Cristina Urbano, Presidente ASSIV
La progettazione integrata come elemento caratterizzante in un progetto di sicurezza urbana
Alessandro Bove, Ricercatore di tecnica e pianificazione urbanistica, Università di Padova
Impatto privacy dei sistemi di videosorveglianza e della altre tecnologie al servizio della sicurezza urbana
Marco Soffientini, Avvocato, esperto di privacy e Diritto delle Nuove tecnologie
Il Security Manager nella gestione della sicurezza aziendale: quadro normativo, competenze e criticità di un ruolo sempre più complesso
Alessandro Manfredini, Presidente AIPSA e Direttore Group Security & Cyber Defence del Gruppo A2A
La competenza dell’installatore, fattore chiave per la realizzazione di una città davvero sicura
Antonio Avolio, Presidente AIPS
Physical Security Information Management (PSIM): far parlare sistemi di sicurezza diversi e gestirli con un’unica interfaccia unica
Bruno Alessio, Project Manager, Point Security Software
Un grazie in particolare a Giuseppe Culicchia, Comandante della Polizia Locale di Cabiate (Como), per la preziosa partecipazione al talk show conclusivo.
Necessità e approcci per l'innovazione nelle infrastrutture critiche della città futura
Tecnologia, applicazioni reali, impatto privacy, intelligenza artificiale
Corsi in programmazione riconosciuti per il mantenimento e la preparazione alla certificazione TÜV Italia
WebinarLa cybersicurezza dei sistemi di videosorveglianza
Corso riconosciuto da TÜV Italia
Scenari, tecnologia e formazione sulla sicurezza in formato audio
Un'immersione a 360 gradi nella realtà dell'azienda