della Redazione
La tecnologia può operare da strumento abilitante per assumere decisioni rapide, informate e quindi efficaci per gestire la sicurezza e non solo. La pratica purtroppo ancora diffusa – per consuetudini “politiche” e difficoltà tecnologiche – di non condividere i dati, non metterli a sistema ed operare per silos di competenza non permette di ottimizzare di processi. E di porre le basi per quell’intelligenza operativa che è il vero cardine di una città smart. Le tecnologie ci sono; occorre solo svecchiare le interlocuzioni e riformare alcune bad practises. Questa l’essenza del talk show favorito da GANZ che si è tenuto a Bologna il 20 Maggio 2024 nella suggestiva cornice del Museo del Patrimonio Industriale di Bologna.
Interessante l’introduzione di Matilde Madrid, Capo di Gabinetto Comune di Bologna e delegata Progetto sicurezza integrata, società partecipate e coordinamento politico della Giunta, che ha illustrato – tra i vari progetti che vedono al centro la sicurezza – anche quello di costruire un “digital twin” del capoluogo felsineo per monitorare e arrivare a prevenire il rischio nell’ambiente urbano. L’obiettivo finale è offrire supporto ai processi decisionali grazie ad un uso attento dell’intelligenza artificiale e fornire servizi innovativi alla cittadinanza in materia di sicurezza, mobilità, impatto energetico e dei cambiamenti climatici sull’area metropolitana. Il progetto interesserà anche la Torre Garisenda, simbolo della città assieme alla sua vicina Asinelli ma oggetto di criticità statiche che potrebbero causarne il collasso. Il gemello digitale della Garisenda aiuterà a comprendere il comportamento della struttura e a sviluppare scenari predittivi per predisporre adeguate operazioni di restauro.
L’intelligenza artificiale al centro
E l’intelligenza artificiale è stata al centro dell’intero talk show: dal suo ruolo di sostegno all’operatore nel trasformare dati grezzi in informazioni utili e fruibili, alla sua capacità di allertare le forze dell’ordine solo quando serve e con la massima tempestività. Se infatti la sicurezza integrata rappresenta un bene pubblico da custodire, poter prendere decisioni rapide e informate è essenziale: allo scopo esistono strumenti (Come GANZ CORTROL, un VMS estremamente scalabile per il massimo controllo della rete di sorveglianza IP, dalla gestione di un singolo NVR a svariati siti e server con migliaia di telecamere. Supporta dispositivi ONVIF e ha una vasta gamma di funzioni avanzate, con una lunga lista di componenti aggiuntivi) che permettono un controllo remoto e superano il problema della condivisione dei dati (spesso le FFOO utilizzano piattaforme tra loro non interoperabili) sfruttando l’intelligenza artificiale (GANZ AI-BOX permette il revamping di impianti preesistenti: grazie all’AI rende smart qualunque telecamera anche analogica. E’ dotato di algoritmi di deep learning ed analisi per riconoscere e classificare persone, veicoli, biciclette...) come strumento di alert che si attiva solo in caso di reali necessità. La privacy non rappresenta un problema grazie a funzioni di mascheramento impostabili anche ex ante, e nemmeno l’aspetto economico deve spaventare. Oltre all’attrattività in termini di investimenti e turismo garantiti ad una città smart, è infatti possibile attivare consorzi e network di piccoli Comuni per fare gruppi di acquisto. Essenziale in tal senso è proporre soluzioni modulari, aperte e integrabili per non legare a nessun brand in caso di cambio d’amministrazione e garantire il revamping degli impianti preesistenti.
Risparmio e metriche
Infine è essenziale garantire il risparmio energetico. Grazie all’AI, è possibile ottimizzare il numero di telecamere e tutti gli apparati di campo associati, oltre all’uso delle singole tecnologie e applicativi (es. accendendo gli infrarossi solo quando serve). Essenziale infine per la PA è la possibilità di disporre di metriche di valutazione dell’impatto della soluzione tecnologica per quantificare il ritorno dell’investimento e giustificarne lo stanziamento: occorrono quindi soluzioni pensate per fornire dati facilmente esportabili in tutti i formati standard a scopo statistico e di gestione della smart city e dei servizi ad essa collegati. La stessa business intelligence, nata per il retail, può essere applicabile alla smart city: interpolando i dati, è infatti possibile generare statistiche e dati utili anche alle municipalità. Il tutto in un’ottica di semplificazione del lavoro delle amministrazioni che a sua volta possa semplificare la vita ai cittadini.
Sicurezza cyber
Last but not least: la sicurezza del dato. Se spetta al produttore fare continui penetration test e certificare i processi, la responsabilità va però condivisa su tutta filiera, inclusa l’utenza che deve farsi carico degli aggiornamenti e della parte IT. La responsabilità per la parte cyber della sicurezza fisica va poi intesa in senso orizzontale: anche rete, router, switch devono essere di qualità e certificati, perché potrebbero essere una porta d’accesso verso il sistema di videosorveglianza.
Necessità e approcci per l'innovazione nelle infrastrutture critiche della città futura
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