domenica, 25 agosto 2024

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Bodycam: sicurezza e deterrenza a norma di legge

Bodycam: sicurezza e deterrenza a norma di legge
06/08/2024

della Redazione

Le bodycam stanno diventando uno strumento sempre più essenziale per le forze dell’ordine e le aziende private che cercano maggiore trasparenza, sicurezza e raccolta di prove affidabili. Questi dispositivi, posizionati sul corpo degli operatori, registrano video in tempo reale, fornendo un occhio imparziale su ciò che accade durante le operazioni. 

Oltre a dissuadere comportamenti illeciti, le bodycam offrono prove concrete per chiarire controversie e assicurare che gli operatori agiscano in modo conforme e professionale. La capacità deterrente delle bodycam è uno dei loro principali vantaggi. La consapevolezza di essere registrati riduce la possibilità di comportamenti scorretti, contribuendo a mantenere situazioni più sicure e aiutando gli operatori a gestire meglio le circostanze stressanti. 

Ma sono legali?

L’utilizzo delle bodycam è strettamente regolamentato per assicurare il rispetto della privacy e la protezione dei dati personali. La loro implementazione deve rispettare le direttive del Garante definite nel provvedimento n.362 del 22 maggio 2018 e seguenti, per la protezione dei dati personali, ove sono stati chiariti i limiti e le modalità operative.

Attivare solo in emergenza

Secondo il Garante, le bodycam possono essere attivate solo in situazioni di concreto pericolo o di emergenza, escludendo la registrazione continua o la ripresa di episodi non critici. Le registrazioni devono essere criptate, con metodi adeguati al ciclo di vita dei dati, e cancellate automaticamente una volta decorso il periodo di conservazione autorizzato. Solo il personale autorizzato può accedere ai dati, e ogni operazione di modifica o estrazione deve essere tracciata per garantire la massima trasparenza.

Uso proporzionato e adeguato

Le aziende che utilizzano le bodycam sono tenute a predisporre un regolamento interno dettagliato per specificare i casi in cui attivare i dispositivi e per assicurare il rispetto dei diritti degli interessati. Devono inoltre redigere una valutazione di impatto sulla privacy (DPIA) specifica per l’utilizzo delle bodycam (che va ad affiancare la DPIA per la videosorveglianza) per verificare la proporzionalità e l’adeguatezza dei trattamenti, soprattutto in situazioni a rischio elevato. 

Comunicazioni al Garante 

Il Garante richiede che l’uso della funzionalità audio venga limitato alle situazioni strettamente necessarie, e che le riprese siano comunicate alle autorità competenti senza diffondere inutilmente i dati. L’informativa deve essere completa e trasparente, chiarendo le finalità del trattamento, i tempi di conservazione e la base giuridica, che può variare a seconda del contesto (uso da parte della Polizia per sicurezza pubblica, uso da parte di organizzazione privata). L’obiettivo principale è bilanciare la tutela della privacy con la sicurezza pubblica, assicurando che i dati raccolti siano pertinenti e non eccedano rispetto alle finalità perseguite. Come affermato dal Garante in occasione delle Data Protection Impact Assessment delle body cam dell’Arma dei Carabinieri e Polizia di Stato, la consultazione preventiva (art. 36 GDPR) è obbligatoria quando abbiamo trattamenti di polizia disciplinati dal D.Lgs 51/2018. Nel caso in cui la finalità sia di safety degli agenti la consultazione andrà valutata dal Titolare all’esito della Data Protection Impact Assessment e dell’analisi del rischio.

Il mercato offre soluzioni evolute che sono progettate per rispettare il GDPR e gli standard forensi. 

Come le bodycam Motorola Solutions, che impediscono l’accesso non autorizzato ai dati e ai video e non dispongono di display, schede SD o connessioni USB/PC per evitare manipolazioni. I dati possono essere scaricati solo tramite il VMS: gli operatori non possono quindi visualizzare o alterare le registrazioni, e sono protetti da potenziali accuse di modifica o divulgazione dei video. Le bodycam inoltre non sono dotate di infrarosso, per far sì che le registrazioni rispecchino esattamente la scena come la vede l’operatore. Il VMS può gestire un numero illimitato di bodycam ed è gratuito. Non serve un PC per scaricare i video, poiché il caricatore funge da convettore automatico: una funzione che elimina il rischio di modifiche non autorizzate e riduce i costi di manutenzione dei PC locali, e fa sì che la stessa bodycam non possa essere utilizzata da agenti diversi, azzerando il rischio di fuga di dati. Queste bodycam includono un sistema di licenza ID: una volta attivata, ogni bodycam è associata a una licenza univoca memorizzata nel VMS, può quindi essere gestita e visualizzata esclusivamente tramite quel VMS, garantendo un controllo centralizzato. In caso di furto, i dati registrati sulla bodycam restano protetti e inaccessibili, preservando l’integrità delle informazioni. Con le app SmartControl, gli operatori possono monitorare e taggare i video attraverso dispositivi mobili senza poterli manipolare. Il software VideoManager consente una gestione completa delle prove, con strumenti per annotare, condividere e proteggere i video. Sincronizza i dati, automatizza i rapporti e aggiorna il firmware, offrendo un processo di gestione fluido e sicuro. La crittografia end-to-end protegge i dati e garantisce che solo gli utenti autorizzati possano accedervi. I dati vengono automaticamente cancellati a rotazione dopo i 7 gg autorizzati. 



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