venerdì, 27 settembre 2024

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Professionalità e tendenze: sfide e opportunità della videosorveglianza del domani

Professionalità e tendenze: sfide e opportunità della videosorveglianza del domani
19/09/2024

di Ilaria Garaffoni

Secondo MarketsandMarkets il mercato della sicurezza fisica, dagli attuali 354,7 miliardi di dollari, si avvicinerà ai 503 miliardi di dollari entro il 2029, viaggiando ad un CAGR del 7,2%. La videosorveglianza crescerà del 9,2%, con un mercato stimato nel 2023 in 53,65 miliardi di dollari. Per analizzare tendenze e dinamiche di un segmento che da sempre traina il comparto, a secsolutionforum2024 si sono confrontati due produttori, un distributore e un system integrator particolarmente significativi. 

Barbara Bettini - Responsabile HR e Privacy Officer Bettini 

“Il prezzo è quello che paghi. Il valore è quello che ottieni” (Warren Buffett) 

Un assist per parlare di valore. Nella videosorveglianza si osserva infatti, tra gli altri, questo fenomeno: la corsa al ribasso dei prezzi nelle apparecchiature TVCC, ormai divenute commodity, e il contestuale aumento di competitor anche di area IT, elettrico, o peggio D-I-Y e web, stanno diminuendo i margini e la stessa possibilità di creare valore aggiunto, tanto che molti player stanno uscendo dal comparto: vero o falso?

 Ciò che è accaduto negli ultimi anni nella videosorveglianza è lo specchio di quando accaduto nel mercato in generale: produrre e soprattutto marginalizzare in Italia, in particolare per le PMI, è davvero impegnativo. Come fare quindi? Occorre primariamente chiedersi dove si vuole andare, cosa si vuole fare e a che ci si vuole rivolgere. Poi occorre fare delle scelte di campo nette che valorizzino la specializzazione, quindi: occorre fare formazione e cultura della sicurezza, offrire un servizio di qualità a garanzia del distributore e a protezione dell’investimento per l’utente finale. Puntare sul solo hardware non può più essere premiale, in un contesto di mercato globale. A livello strategico è dunque fondamentale selezionare il target e cercare di accostarsi anche a segmenti di mercato differenziati. Certamente non è strategico adattarsi al ribasso dei prezzi, trascinando l’intero mercato verso il basso: bisogna pensare a nuove garanzie e a differenziarsi con strategie e servizi. E questo vale non solo per chi produce, ma per l’intero canale: soluzioni e personalizzazione sono le parole chiave.

Marco Grasselli - Distribution Channel Account Manager, Motorola Solutions

“Si può parlare di progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti” (Henry Ford)

Un assist per parlare di nuove tecnologie come 5G e Edge Computing: quando le reti 5G – ma saremmo già felici di parlare di banda larga in un’Italia ancora afflitta da digital divide - saranno tecnologie ampiamente diffuse, la videosorveglianza AI potrà elaborare big data super velocemente con tempi di latenza molto ridotti. Quindi: migliori performance e reazione quasi istantanea a potenziali violazioni della sicurezza cyber. Vero o falso? Qual è la situazione in Italia?

Tutte queste innovazioni sono correlate all’utilizzo delle risorse: sono infatti tese a garantire più velocità e latenze inferiori per le trasmissioni (in particolare nella videosorveglianza). Il 5G, nato come quinta generazione della comunicazione cellulare, offre 20 volte la potenza di trasmissione del 4G. In Italia la copertura è del 95% ma le infrastrutture sono ancora condivise con il 4G e senza reti dedicate le potenzialità del 5G non si possono sfruttare. Quanto a cloud ed edge computing, rispondono alla stessa esigenza: ridurre il peso sui datacenter aziendali e delocalizzare l’intelligenza dei sistemi. Nel TVCC il cloud ormai è avanzato e permette accesso e gestione remota senza necessità di macchine e sistemi ombrello tradizionali. Spostare intelligenza ed elaborazione dati su un punto unico mondiale comporta però nuovi problemi, perchè i datacenter dei cloud provider consumano sempre più energia, inoltre servono sempre più spazi e risorse. Spostando invece una parte dell’elaborazione sull’edge (in campo), si trasmettono meno dati quindi si ottimizzano le risorse di energia e di rete alleggerendo l’elaborazione dal centro e l’intero carico dell’infrastruttura. 

Maurizio Vullo - Titolare di Spazio Sicurezza

“Più guardi le nuvole, meno vuoi stare in terra” (Norman Sgrò)

Assist per tornare sul cloud. Il cloud è un trend sempre più forte, dall’uso di server cloud alla security come servizio: si tratta di un nuovo modello commerciale flessibile ed economico che potrebbe però minacciare il canale distributivo tradizionale: i fornitori cloud potrebbero infatti rivolgersi direttamente al vendor o peggio ancora all’utente finale. Il modello commerciale (per la parte software) basato sul rinnovo automatico della licenza preoccupa però alcuni Distributori, che vedono minacciato il loro ruolo – e pure l’installatore in questo contesto ha ben poco margine operativo. Vero o falso?

Da inguaribile ottimista, guardo le nuvole serenamente ma tenendo sempre i piedi ben piantati a terra. Sicuramente c’è differenza tra il mondo hardware (che richiede per forza le competenze tecniche dell’installazione) e il mondo del software. Credo sia però indispensabile sfruttare le nuove tecnologie come il cloud, perchè generano vantaggio in termini di investimenti e valore aggiunto e fanno sviluppare il mercato, ma il distributore deve restare altrettanto indispensabile. Questo può accadere solo a condizione che il distributore sappia valorizzare le proprie competenze tecniche distaccandosi completamente dalla logica del box mover. E sempre a condizione che il distributore conosca e targetizzi i propri clienti offrendo loro le soluzioni più adeguate al caso, senza limitarsi al fattore prezzo. Offrire opportunità di formazione e un servizio efficiente e rapido sono le fondamenta per costruire rapporti di partnership che consentono poi di proporre sistemi più complessi e sartorizzati, valorizzando il prodotto stesso. 

Donato Preite - CTO di Crisma Security

"La professionalità sta nel sapere come farlo, quando farlo, e nel farlo" (Frank Tyger) 

Assist per parlare di professionalità. Abbiamo sentito più volte che integrazione di sistemi è la parola chiave per creare valore e quindi per marginalizzare. Ma cosa vuol dire integrare dei sistemi e quanti sono davvero in grado di farlo? Quali competenze deve avere oggi un system integrator, che prima di tutto è un imprenditore? 

L’evoluzione tecnologica ci porta verso piattaforme con un grado sempre più elevato di complessità, di cui noi siamo i primi beta tester sul campo. Ai system integrator spetta studiare e analizzare queste piattaforme in costante cambiamento per adattarle alle esigenze del cliente, associando il termine sicurezza ai concetti di integrazione e affidabilità perchè il cliente finale valuta solo il risultato, ossia se l’obiettivo viene raggiunto o meno. E non è così semplice garantirlo: si pensi che in un’infrastruttura critica il security manager deve catturare un evento della durata di pochi secondi in un arco temporale molto ampio (un anno contiene oltre 31 milioni di secondi!). L’intera catena deve funzionare perfettamente sempre e il system integrator deve garantire un’affidabilità del 99,999999 %. Come ci si arriva? Investendo in formazione, mettendo in campo soluzioni in un processo di sicurezza end to end con una forte collaborazione tra tutti i player della catena che permetta anche di nascondere tutta questa complessità all’operatore di control room, che deve trovare solo immediatezza e semplicità d’uso.

Conclusione “senza filtri”: ogni speaker ha fatto un’osservazione/dato un suggerimento al suo vicino in quanto rappresentante della rispettiva categoria professionale (di Ilaria Garaffoni)

Produttori a Distributore e System Integrator: divulgate la cultura della sicurezza e del valore dei prodotti compliant. Il rispetto del lavoro e degli equilibri si ottiene anche consolidando e fidelizzando le relazioni.

Distributore a System Integrator: formatevi e differenziatevi per competenza, non inseguendo un prezzo che prima o poi raggiungerà il livello consumer.

System Integrator a Produttori: mantenete un’apertura totale delle piattaforme: chi chiude ai partner e all’integrazione rinuncia ad aggiungere valore.

 



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