di Antonella Sciortino - Regional Marketing Manager i-PRO Co. - leader globale di tecnologie di rilevamento avanzate nei settori della videosorveglianza intelligente, della pubblica sicurezza e dell’imaging medico e industriale
Non è un segreto che l’intelligenza artificiale stia avendo un impatto importante in tutti i settori. Se da un lato porta una grande quantità di cambiamenti positivi - aumento della produzione, più tempo per la pianificazione, più informazioni – complica però il ruolo dell’integratore di sicurezza. Se le aspettative si spostano infatti verso un futuro in cui le soluzioni integrate e intelligenti sono in grado di fornire informazioni approfondite, automazione e apprendimento basato sui dati, gli integratori di sicurezza dovranno diventare esperti anche di AI, oltre che di sicurezza?
Il recente rapporto Security Megatrends di SIA ha evidenziato che: a) l’AI trasformerà i sistemi esistenti, consentendo una ricerca approfondita dei contenuti registrati; b) per i sistemi futuri, tutti i video saranno analizzati in tempo reale, non solo archiviati; c) la proprietà operativa della tecnologia video non sarà esclusiva del team di sicurezza. Secondo il rapporto SIA, l’AI ha raggiunto l’apice degli attuali megatrend trasformando ogni settore, videosorveglianza inclusa. Ciò che una volta era una semplice misura di sicurezza si è ora trasformata in “intelligenza visiva”, grazie al profondo impatto dell’AI, ridefinendo l’essenza e la proposta di valore della videosorveglianza.
Da passivo ad attivo a proattivo
La telecamera non è più da tempo un semplice dispositivo di registrazione: è ormai “il sensore intelligente definitivo” del settore sicurezza. Questa metamorfosi contrassegna la telecamera come uno “strumento omnibus”, fornendo un valore esponenziale per gli utenti finali che va ben oltre le aspettative tradizionali. Le telecamere avanzate di oggi fungono da piattaforma per una moltitudine di sensori (audio, chimici, di temperatura e altro ancora), migliorandone significativamente l’utilità e l’efficacia. L’integrazione dell’AI e dell’analitica con queste telecamere ricche di sensori amplifica il loro valore in modo esponenziale, rendendole “10, 100 o addirittura 1.000 volte più vantaggiose” per gli utenti finali. Lo dice il rapporto SIA.
Da spesa in conto capitale a spesa operativa
A differenza delle telecamere passive e non monitorate del passato, i sistemi moderni monitorano e forniscono continuamente avvisi in tempo reale su tutti questi sensori, rivoluzionando il modo in cui funziona la sorveglianza. In questo modo le telecamere e l’infrastruttura su cui esse operano rivestono una nuova posizione aziendale, che diventa una spesa operativa piuttosto che una spesa in conto capitale. Forniscono infatti continuamente input ricchi di dati nella gestione dell’organizzazione: business intelligence che può essere utilizzata per una moltitudine di impieghi. Offrono dunque un’ampia gamma di nuovi vantaggi all’azienda, giustificando lo stanziamento di budget adeguati.
Da centro di costo a investimento
Più avanzano le capacità dell’intelligenza visiva, più le aziende investono in infrastrutture di intelligenza visiva. Questa trasformazione pone una sfida al settore sicurezza: siamo davvero in grado di affrontare queste nuove sfide e di aprire la strada in un campo in così rapida evoluzione? L’onere di guidare questo cambiamento spetta ai fornitori, al canale dell’installazione e dell’integrazione e dei professionisti della sicurezza: sta a noi permettere di sfruttare questi sistemi avanzati per automatizzare i processi aziendali e migliorare le esperienze dell’utenza. L’evoluzione della telecamera in sensore non è solo un progresso tecnologico: preannuncia infatti una più ampia opportunità per gli integratori di offrire un valore senza pari agli utenti finali, che va ben oltre l’uso convenzionale di sicurezza. La rapidità di innovazione impone che l’intero ecosistema si faccia avanti per soddisfare i requisiti consultivi e metta in atto politiche e regolamenti che sfruttino responsabilmente l’intelligenza artificiale e i modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM).
Opportunità (per chi saprà coglierle)
Tuttavia, il ruolo in espansione della “telecamera intelligente” comporta anche dei potenziali rischi. I system integrator che si adatteranno, ampliando le loro competenze di consulenza, massimizzeranno il valore degli investimenti dei loro clienti e cresceranno. Chi invece rimarrà focalizzato sull’installazione tradizionale e al massimo sull’integrazione con i software di gestione video rischierà di restare al palo. In questa fase però c’è spazio per tutti (ci vorrà ancora un po’ di tempo perché un centro commerciale di medie dimensioni richieda la mappatura termica pedonale) ma prima o poi le aspettative di fascia alta si ripercuoteranno su implementazioni più piccole e gli integratori dovranno essere pronti al nuovo scenario.
Come il settore manifatturiero ha dovuto rivalutare le proprie pratiche e gestire l’automazione e l’hardware connesso all’IoT, gli integratori devono valutare criticamente i casi d’impiego basati sull’intelligenza artificiale, stabilendo confini chiari sulle applicazioni che perseguiranno e che non perseguiranno. Questo in alcuni casi potrebbe anche significare perdere alcune opportunità di business, ma eviterà di dar spazio a soluzioni che potrebbero poi essere inutilizzabili per normative rigorose o obsolescenza, con conseguenti rischi reputazionali.
In conclusione, l’AI continua a rimodellare la videosorveglianza in intelligenza visiva, presentando immense opportunità ma anche sfide significative. Il settore deve affrontare la trasformazione assicurandosi di guidare la crescita con innovazione, integrità e impegno a fornire valore e sicurezza.
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