giovedì, 4 luglio 2024

Articoli

Piccoli sistemi video IP crescono

09/04/2014

La Redazione

Sarà il 2014 l’anno del tanto annunciato sorpasso dei prodotti network video rispetto a quelli analogici? La cosa certa è che il quadro complessivo sta cambiando (gradualmente ma costantemente) in favore dell’IP, coinvolgendo anche il segmento SMB (Small and Medium-size Business) delle installazioni di medie e piccole dimensioni. A confermare questo trend – favorito dalle forti restrizioni di budget che hanno interessato le installazioni high-end negli ultimi anni – è l’ultima edizione del report Security 50 firmato dal magazine a&s International: nel corso dei prossimi cinque anni la velocità alla quale l’IP conquisterà il segmento delle piccole e medie installazioni ne influenzerà in modo determinante la crescita complessiva. L’esito di questo processo, tuttavia, sarà inevitabilmente legato alla capacità del mondo IP di adeguarsi alle specifiche necessità di questo mercato.

Dall’invenzione della prima telecamera IP nell’ormai lontano 1996 ne è passata di acqua sotto i ponti: la tecnologia si è evoluta diventando sempre più funzionale, flessibile e intelligente, mentre l’analogico, dopo un lungo periodo di incontrastato dominio, sta ormai cedendo il passo al digitale. Un recente studio di Research and Markets sottolinea che il mercato globale della videosorveglianza IP dovrebbe crescere a un tasso medio annuo composto (CAGR) del 24,89% fino al 2018, mentre IHS si spinge a prevedere che nel 2014 avverrà il tanto annunciato sorpasso dei prodotti network video rispetto a quelli analogici. La richiesta di telecamere megapixel è forte e i produttori si adeguano, arricchendo la propria offerta e puntando su una sempre maggiore standardizzazione. Anche se i mercati ove la penetrazione di apparecchiature per la videosorveglianza è più alta (come UK e Cina) sono ancora dominati dall’analogico, è insomma innegabile che il quadro complessivo stia cambiando in favore dell’IP.

SMB ALLA RISCOSSA

In questo processo ormai irreversibile si sta facendo sempre più forte l’attenzione riservata al segmento SMB (Small and Medium-size Business) delle installazioni di medie e piccole dimensioni, pari o inferiori alle 16 videocamere. A confermare questo trend – favorito dalle forti restrizioni di budget che hanno interessato le installazioni high-end negli ultimi anni – è l’ultima edizione di Security 50, il report firmato dal magazine a&s International che ogni anno presenta i migliori produttori mondiali per fatturato analizzando l’evoluzione del mercato internazionale. “Nel corso dei prossimi cinque anni”, si legge nello studio, “la velocità alla quale l’IP conquisterà il segmento delle piccole e medie installazioni ne influenzerà in maniera determinante la crescita complessiva”. In effetti, sono ormai tanti i produttori (da Axis ad Avigilon, da Bosch a Milestone e Sony) ad aver lanciato sul mercato sistemi IP di questo tipo.

Se Riki Nishimura di Sony Electronics sottolinea che la corporation giapponese intende rafforzare la propria presenza globale nel segmento SMB anche allo scopo di reagire più efficacemente agli effetti della crisi economica, Steve Ma, vicepresidente esecutivo di Vivotek, conferma che la transizione dell’IP dalle grandi installazioni a quelle medio-piccole è in atto: ora sta alle aziende saper cogliere l’opportunità di offrire soluzioni funzionali e convenienti rispetto ai sistemi analogici. Steve Ma è inoltre convinto che in questo segmento saranno le camere network 720p a conoscere la maggiore diffusione nell’immediato futuro.

CONOSCERE PER CONQUISTARE

Il segmento SMB non dovrebbe essere per alcuna ragione sottovalutato, perché se le singole installazioni hanno per definizione dimensioni contenute, il comparto nel suo insieme può vantare numeri tutt’altro che trascurabili. Negli USA ci sono circa 8 milioni di sistemi di questo tipo, in Cina 3,3. E proprio negli Stati Uniti il relativo fatturato dovrebbe superare i 5,6 miliardi di dollari nel 2015 – il doppio dell’IT, almeno secondo le stime di International Data Corporation.

I fornitori di soluzioni IP interessati a conquistare quote di mercato in questo promettente segmento devono innanzitutto imparare a conoscerne bene le caratteristiche:

  • anche se i budget sono molto più contenuti, le esigenze dei clienti sono abbastanza simili, ma la mancanza di risorse espressamente dedicate all’IT li rende solitamente più esitanti nei confronti dell’IP;
  • le piccole e medie imprese preferiscono rivolgersi a un unico fornitore poiché solitamente non dispongono di personale dedicato alla sicurezza e hanno bisogno di semplificarne al massimo la gestione;
  • le risorse limitate a disposizione e il contesto economico globale fanno sì che le decisioni prese da questi soggetti siano fortemente orientate al breve termine e al contenimento dei costi;
  • i cicli di vendita sono più brevi di quelli delle grandi imprese (in media, dal contatto iniziale al completamento dell’installazione si va da un minimo di una settimana a due-tre mesi), con processi decisionali più rapidi e meno complessi;
  • le realtà medio-piccole hanno spesso relazioni strette e di lunga data con installatori di fiducia;
  • poter contare su partner qualificati e affidabili nella distribuzione e nell’installazione è essenziale sul piano strategico;
  • sul piano tecnico, i tempi di conservazione (storage) dei dati possono arrivare a trenta giorni, ma molto dipende dalle esigenze specifiche del cliente. Nella maggior parte dei casi i video sono conservati per una settimana, ma i dettaglianti, ad esempio, preferiscono archiviarli per un mese in modo da poter individuare eventuali frodi con carta di credito. Per questo è importante mettere a punto soluzioni sufficientemente flessibili, che consentano ad esempio di aggiungere spazio per lo storage in modo semplice e veloce.

I “GAME CHANGER”: PREZZI IN CALO, QUALITA’ IN CRESCITA

Nel segmento SMB il passaggio dall’analogico al digitale è ormai ritenuto inevitabile, ma non si verificherà certamente nel breve termine: benché la migrazione sia in atto, la tecnologia analogica ancora in buona salute e il contesto economico difficile e incerto rendono il processo costante ma lento. In altri termini, è opportuno non aspettarsi improvvisi “balzi” in avanti. A guidare il progressivo spostamento verso l’IP ci sono naturalmente molti fattori, ma i veri “game changer” appaiono essere i prezzi in calo e il valore crescente delle soluzioni proposte. Come ha sottolineato Tony Lannon di D-Link, “negli ultimi anni i costi di tutti i componenti dei sistemi IP si sono notevolmente abbassati, mentre le capacità e le funzionalità sono aumentate: alta definizione, connettività wireless, visione notturna e cloud sono sempre più spesso parte della dotazione standard… Anche una piccola impresa ha oggi l’opportunità di acquistare un sistema di videosorveglianza di alta qualità a un prezzo un tempo impensabile”.

La gradualità del processo di migrazione implica che in molti casi la sorveglianza IP si vada ad affiancare ai sistemi analogici già esistenti. In proposito, Lannon osserva che se all’inizio molti operatori del settore pensavano che ad affermarsi sarebbero stati i sistemi ibridi, i costi e la complessità eccessiva di questi ultimi hanno finito per favorire invece il più semplice affiancamento (sistemi side-by-side). Il quale, a sua volta, favorisce inevitabilmente la diffusione dell’IP: perché gli apparecchi analogici giunti a fine vita sono normalmente sostituiti con prodotti digitali equivalenti. 

NON TRASCURATE LA SEMPLICITA’

Per il segmento SMB la semplicità installativa e operativa è essenziale, soprattutto se parliamo di sistemi IP. Se l’analogico è ancora oggi ritenuto interessante è proprio perché gli installatori e gli utilizzatori finali non devono configurare indirizzi IP né pensare a molteplici opzioni di storage o all’ampiezza di banda. Quindi: proponete senz’altro prezzi competitivi e alta qualità, ma non dimenticate per nessuna ragione la semplicità. Idis, ad esempio, ha risolto le problematiche legate al video storage prevedendo la registrazione diretta su un NVR ad alta capacità: il cliente acquista così un pacchetto che include tutto ciò di cui ha bisogno per un sistema video HD completo. In modo molto simile, Dvtel ha messo a punto una soluzione SMB basata su un approccio plug-and-play che semplifica l’installazione e la gestione: il sistema praticamente si installa da solo, con il vantaggio aggiuntivo di una modularità che consente di aumentarne le dimensioni a piacimento.

UN FUTURO PROMETTENTE

Ciò che sta guidando quelle grandi aziende dell’IP security che in passato si sono focalizzate su progetti complessi e di ampie dimensioni verso il segmento SMB è una strategia di diversificazione che punta a trovare nuovi bacini ai quali rivolgersi con soluzioni mirate. Gli operatori che per primi si sono mossi in questa direzione sono già al lavoro per rafforzare la loro presenza sul mercato: Axis Communications, ad esempio, ha introdotto soluzioni video IP entry-level che prevedono l’installazione fino a un massimo di 16 telecamere (e includono un software cliente gratuito con camere network o video encoder supportati da carte SD) proprio sul mercato SMB più grande del mondo, l’India.

In modo analogo, multinazionali come Honeywell Security, Bosch Security Systems e Milestone Systems hanno deciso di proporre soluzioni a prezzi accessibili per il mondo SMB. Milestone, in particolare, sta consolidando la propria presenza in Medio Oriente grazie ai suoi maggiori system integrator. E il fatto che il colosso danese abbia recentemente nominato un vicepresidente espressamente dedicato al segmento SMB la dice lunga sulla rilevanza ormai conquistata da questo mercato.

 



Tutti gli articoli