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Telecamere nelle scuole: arma a doppio taglio

23/09/2016

di Nicola Bernardi, Presidente di Federprivacy www.federprivacy.it

E' normale che i genitori abbiano il desiderio di proteggere i loro figli, specialmente quando questi sono lontani dalle mura domestiche, e le recenti vicende di cronaca di maltrattamenti a danno di bambini all'asilo hanno ulteriormente alzato il livello di preoccupazione di mamme e papà che hanno i loro bambini a scuola. D'altra parte, come ci sono farmaci i cui effetti collaterali potrebbero risultare superiori ai benefici al punto da doverne limitare al minimo le dosi, anche per l'ipotesi di installare delle webcam nelle scuole per controllare a distanza i propri figli, occorre soppesare con cautela vantaggi e svantaggi prima di concludere che l'installazione di telecamere possa costituire la soluzione definitiva al problema.  

Giusto per fare un esempio, se inquadrati da telecamere mentre sono a scuola, i bambini potrebbero essere osservati non solo dai propri genitori, ma anche da quelli di altri compagni di classe, e non è detto che questo possa essere sempre gradito. Ma peggio ancora, ormai le immagini di qualsiasi telecamera moderna, solitamente collegata in rete su un indirizzo IP, sono potenzialmente intercettabili su internet da guardoni, malintenzionati o anche pedofili, che potrebbero essere perfino agevolati nei loro scopi criminosi proprio da quelle telecamere che dovrebbero fornire una garanzia in più ai genitori.

IL GARANTE SULLE SCUOLE

Dopo un'approfondita riflessione sulla questione si comprende meglio perché le posizioni sia del Garante italiano che del Working Party art.29 della Commissione Europea richiedano che, in merito all'installazione di sistemi di videosorveglianza negli istituti scolastici, si debba in ogni caso garantire il diritto dello studente alla riservatezza attraverso l’adozione di opportune cautele, al fine di assicurare l’armonico sviluppo delle personalità dei minori, in relazione alla loro vita, al loro processo di maturazione e al loro diritto all’educazione. Nessun veto invece sull’utilizzo di telecamere nelle scuole nei casi di stretta indispensabilità, se lo scopo è quello di tutelare l’edificio e i beni scolastici da atti vandalici, circoscrivendo le riprese alle sole aree interessate e attivando gli impianti negli orari di chiusura degli istituti. Naturalmente in casi del genere un sistema di videosorveglianza a norma deve garantire tutta una serie di misure di sicurezza, ossia che le zone riprese siano segnalate da appositi cartelli e che le telecamere entrino in funzione solo in orario in cui le strutture scolastiche non sono presidiate da personale in servizio, e ancora che la conservazione delle registrazioni sia limitata ad un periodo massimo di sette giorni, termine allo scadere del quale le immagini devono essere cancellate mediante sovrascrittura.

COL CONTAGOCCE

Prendendo ancora a prestito il gergo medico, potremmo dire: "sì alle telecamere nelle scuole, ma con il contagocce, e solo dietro prescrizione medica", infatti un conto è se le telecamere vengono installate nel rispetto del Codice della Privacy e per essere messe a disposizione delle autorità, ma ben diverso sarebbe ricorrere a soluzioni "fai da te" ignorando le prescrizioni della normativa, o senza chiedere prima il parere del Garante. Rivolgendosi poi a privacy officer ed altri esperti della materia con competenze certificate, si possono in ogni caso studiare delle soluzioni caso per caso in linea con la normativa e presentare eventualmente istanze di verifica preliminare ed autorizzazione al Garante della Privacy. Ci sono infatti situazioni in cui, pur mettendo tutta una serie di paletti, il Garante ha autorizzato l'installazione di sistemi di videosorveglianza nelle scuole, come nel caso dell'Istituto Galileo Ferraris di Verona, dove l'Authority ha imposto di limitare l’angolo di ripresa delle telecamere ai soli muri perimetrali dell’edificio e ai punti di accesso e al cortile interno, evitando però le aree esterne circostanti l’edificio ed esponendo cartelli di informativa luminosi visibili anche di notte, il tutto a condizione che qualora avvengano eventi criminosi, le relative immagini debbano essere accessibili solo alle forze di polizia e all’autorità giudiziaria. Potrà sembrare infine banale, ma in molti casi, oltre all'utilizzo di telecamere ed altri strumenti tecnologici avanzati, un contributo importante viene anche dalla sensibilizzazione e dalla formazione, istruendo fin da piccoli i bambini a riferire subito ai genitori se qualcuno a scuola li tratta in maniera eccessivamente brusca, chiedere loro come è andata a scuola ogni giorno, non prendere alla leggera alcun segno che possa destare sospetto, e poi conoscere bene gli insegnanti e mantenere con loro un regolare dialogo, in modo da affrontare e fugare subito qualsiasi eventuale dubbio sul corretto operato del personale scolastico.



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