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Total security 2.0: opportunità e sviluppi della videosorveglianza

13/10/2016

La Redazione

La videosorveglianza è un servizio a valore aggiunto che consente alle aziende di elevare i livelli di sicurezza attraverso vigilanza, monitoraggio, controllo. Come si sono e si stanno evolvendo i sistemi di ripresa e di gestione delle immagini registrate in direzione dell’integrazione con tecnologie di intelligence e come cambia la percezione del valore della videosorveglianza per le imprese? Negli ultimi anni le tecnologie hanno sensibilmente migliorato le capacità di presidio delle aziende. Nuove modalità di visione, tipologie di registrazione e connessione, nonché una risoluzione in grado di rilevare panoramiche e dettagli con una qualità dell’immagine sempre più elevata ed il Decision Support System, stanno offrendo nuovi elementi a supporto della pianificazione degli interventi in tempo reale. Ma non solo. Oggi sistemi di gestione che raccolgono in un punto centralizzato della rete le immagini sono diventati molto sofisticati quanto semplici da utilizzare, permettendo di controllare le telecamere analizzando al contempo ogni singolo fotogramma, per effettuare la diagnostica dei sistemi e gestire registrazione e archiviazione fino al coordinamento delle interforze a supporto di un’azione di intervento al verificarsi di un determinato evento. Dal punto di vista delle tecnologie, il perno di quest’evoluzione è una gestione evoluta delle informazioni, a livello di dettaglio ma anche di analisi.

L'evoluzione è partita con il wireless; poi sono arrivate le tecnologie che permettono la visione notturna: il led (in bianco e nero) e la sensoristica termica che funziona per gradienti cromatici e l’HD. La svolta è arrivata con la tecnologia IP, che ha consentito alle aziende di avvalersi di uno storico consistente delle riprese, portando ai processi di identificazione e monitoraggio anche il valore aggiunto di una tracciabilità e rintracciabilità significativa. Questo in diversi ambiti applicativi: dal controllo ambientale di parchi e giardini al monitoraggio di impianti industriali, dal riconoscimento della presenza di persone in perimetri a rischio, alla sorveglianza di aree pubbliche come ospedali, stazioni e aeroporti, dalla videosorveglianza privata che serve a identificare effrazioni, fino al controllo dei flussi. Di fatto, le telecamere oggi sono a tutti gli effetti dei sensori e costituiscono un tassello fondamentale dell’Internet of Things, in quanto oggetti connessi e comunicanti che consentono di incrementare la qualità dei servizi associati alle attività di monitoraggio e di controllo.

VIDEOSORVEGLIANZA 2.0

Secondo gli analisti, il mercato è in rapido e positivo sviluppo. Per l’IP, in dettaglio, Research and Markets stima una crescita ad un tasso medio annuo composto (CAGR) del 24,89% da qui al 2018. In Italia ci sono circa un milione e mezzo di telecamere: le stime per il 2015 parlano di una crescita del 10%, mentre il valore stimato per il 2016 è di 19,4 miliardi di dollari a livello mondiale e comprende telecamere, software di gestione video, DVR, NVR e storage (Fonte: Anie). Le potenzialità di crescita sono legate sia alla progressiva affermazione dei sistemi di videosorveglianza IP nel segmento delle PMI, sia all’integrazione fra videosorveglianza e controllo accessi. Anche le soluzioni hosted hanno guadagnato terreno, ma gli installatori non sono ancora sufficientemente preparati su tutto l’orizzonte applicativo di un intelligent content management associato all’uso della videosorveglianza di nuova generazione dove, oltre al tema della security, sul tavolo delle aziende c’è anche il tema del monitoraggio e del controllo di ambienti e di comportamenti, per definire migliori servizi di supporto a colleghi, partner, clienti, consumatori e cittadini. I ricercatori sottolineano che la crescita non mancherà neppure nell’intelligent video, che avrà nei trasporti pubblici, nelle ferrovie e nella sanità i suoi segmenti verticali di riferimento e contribuirà a migliorare in modo significativo l’efficienza delle imprese. Per questo motivo di parla sempre più di Videosorveglianza 2.0.

VIDEOSORVEGLIANZA E SMART CITY

Oggi si parla sempre più spesso di smart city, ovvero di città in cui l’uso delle tecnologie rende più intelligente una pluralità di servizi e mette al centro l’utente finale: dipendente, partner, cliente, collega o consumatore. Il tema centrale rimane sempre e comunque la sicurezza, con una diversificazione dei servizi a seconda delle esigenze specifiche. “La videosorveglianza oggi risponde a una pluralità di esigenze applicative che non riguardano soltanto la sicurezza: grazie alla progressiva informatizzazione e integrazione delle soluzioni di memorizzazione, di allarmistica e di analisi, i sistemi aggiungono un’intelligenza analitica che permette di verificare comportamenti ed eventuali anomalie per approntare interventi mirati in un’ottica di servizio” spiega Antonella Sciortino, Field Marketing Manager Panasonic ProCamera Solution. La videosorveglianza è sempre più spesso utilizzata per proteggere persone, animali e cose che comprendono asset di ogni tipo, che si tratti di dati e informazioni o di beni immobili. La Pubblica Amministrazione, ad esempio, da tempo utilizza la videosorveglianza per garantire sicurezza e controllo del traffico. Installando un gruppo di telecamere in una zona strategica è possibile avere la visione globale di un incrocio critico, potendo controllare il flusso del traffico, ma anche identificare le infrazioni attraverso la lettura delle targhe e, al contempo, osservare i movimenti dei pedoni. “Il duplice ruolo di vigilanza e di monitoraggio rende le telecamere una soluzione di riferimento importante, aiutando non soltanto a controllare lo stato delle aree sorvegliate ma anche a dare informazioni preziose per chi deve programmare eventuali interventi di supporto o di manutenzione” - prosegue Sciortino. I sistemi TVCC analogici in ambito residenziale e business, pubblico e privato, indoor e outdoor, rappresentano oggi circa l’80%, ossia della fascia di mercato più ampia. In molti casi però, il vantaggio garantito a livello di costi si scontra con alcuni limiti in termini di funzionalità e connettività, ad esempio nei casi in cui l’estensione della rete va ad impattare il segnale video composito. Le esigenze aziendali si sono diversificate e, sempre più spesso, si sceglie di integrare soluzioni ibride, con una conversione analogico/digitale su LAN Ethernet che sta favorendo una graduale migrazione verso il digitale e i sistemi di rete IP, estremamente più flessibili e scalabili, con modalità di gestione più avanzate.

PROGETTARE VIDEOSORVEGLIANZA

Il tema progettuale della videosorveglianza non è banale. Per stabilire come garantire la copertura delle aree da presidiare è necessaria un’analisi quantitativa delle telecamere e qualitativa sui sensori utilizzati. Al contrario di quanto si possa pensare, entrambi questi aspetti contribuiscono all’efficacia e all’efficienza del sistema. Sempre e in ogni caso la qualità delle immagini costituisce un fattore determinante, consentendo un’efficace azione di prevenzione e vigilanza. “E’ proprio il progresso tecnologico a supportare il livello del servizio che si vuole raggiungere: oggi, infatti, la risoluzione raggiunta dalle telecamere è arrivata a una definizione di dettaglio tale da permettere ridurre il numero di telecamere necessarie a coprire l’area che si vuole sorvegliare. Dalle telecamere analogiche tradizionali a quelle a più alta risoluzione HD fino ad arrivare al top della gamma, ovvero le 4K, ci sono differenze sostanziali. I vantaggi sono proporzionali ai costi. In base alle necessità, dunque, le aziende devono valutare qual è la soluzione più adatta”.

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