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Lettura targhe: l’importanza della precisione di lettura

20/09/2018

di Matteo Buzzi - Ha dapprima maturato esperienza nella riparazione e assistenza di apparati elettronici di continuità: attività che svolgeva direttamente presso il cliente, passando poi all’assistenza d’impianti di videosorveglianza. Qui ha maturato esperienza sul funzionamento delle differenti telecamere di sorveglianza e lettura targhe dei diversi marchi e modelli presenti sul mercato. Per questo ha dovuto spesso interfacciarsi con Comandanti di Polizia, Agenti di Polizia giudiziaria e Carabinieri per la gestione e il recupero delle informazioni. Oggi è in forza a Selea come responsabile del reparto di assistenza tecnica con specializzazione nel campo della lettura targhe. https://it.selea.com/

Basta che costino poco e funzionino bene…Così esordì un installatore, non appena sentì che avevo appoggiato la cornetta del telefono all’orecchio, senza nemmeno sapere di cosa avessi bisogno.. Purtroppo, la necessità di vincere un bando di gara di videosorveglianza cittadina a evidenza pubblica lo portava a concentrare tutto sull’offerta economica, a discapito della qualità dell’offerta tecnica. Una volta rispettata la compatibilità con i criteri tabellari, la gara si conclude infatti con il prodotto più economico. Con questo meccanismo, però, l’installatore può sì vincere la gara, ma spesso perdere il cliente.

Quattro mesi più tardi mi chiamò un Comandante di Polizia insoddisfatto delle telecamere di lettura targhe che l’installatore gli aveva fornito. L’installatore, non profondo conoscitore del mondo delle telecamere di lettura targhe, si scontrò con il Comandante, che lamentava la mancanza di precisione di lettura. Inutile sottolineare quanto questa sia importante per le indagini, le ricerche e le segnalazioni di veicoli sospetti o sotto indagine. Se il database non è estremamente accurato, le indagini possono risultare laboriose o inconcludenti e i dati fuorvianti. Eppure sulla scheda tecnica del prodotto era indicata una precisione superiore al 95%. Il Comandante notò che di giorno (quando fecero il collaudo) le telecamere di lettura targhe dimostravano di avere sufficiente precisione, ma di notte, pur rispondendo ai Requisiti del bando, arrivavano invece a perdere più del 20% dei transiti. Il Comandante ci spedì la telecamera di lettura targhe chiedendoci di verificarne i requisiti. Montammo quest’ultima a fianco di una delle nostre per avere una parità di condizioni in fase di rilevazione. Era estate, per cui potemmo valutare il prodotto solo per un ristretto periodo dell’anno. In effetti, riscontrammo che di giorno leggeva il 92% dei veicoli che transitavano davanti alla telecamera. Di sera riconosceva solo l’80% dei veicoli. Questo 80% letto aveva una corrispondenza del 96% in quanto a correttezza delle targhe. Pertanto la dichiarazione di precisione (>95%) era valida solo ignorando le perdite e facendo il rapporto tra le sole targhe lette e quelle che presentavano qualche errore. La precisione effettiva si dimostrava essere in realtà dell’87%.

CHE SIGNIFICA PRECISIONE?

Un parametro di precisione si può ricavare in vari modi (tutti legalmente corretti). Questo accade quando il dichiarante esprime il reale valore di misurazione di un particolare test, in quanto non c’è l’obbligo di dichiarare né il metodo né le condizioni nelle quali si effettuano i test e la misurazione. Per esempio, alcuni produttori ricavano la precisione da test “di laboratorio”, magari in una bellissima giornata d’estate (quando le targhe sono pulite) e spesso su un campione di sole 100 targhe lette e non su migliaia di veicoli. Nelle prove di laboratorio le targhe sono nuove, pulite e si trovano in un ambiente uniformemente illuminato. La realtà è però molto diversa e soggetta ai cambiamenti climatici, all’usura, allo stato di pulizia delle targhe e ad altre condizioni sfavorevoli. Il metodo più corretto per determinare l’effettiva precisione di lettura dovrebbe derivare dal rapporto tra il numero di veicoli passati davanti alla telecamera e le targhe lette correttamente. Ma per essere ancor più corretti, l’analisi dovrebbe essere effettuata su base annua, in vari momenti della giornata, con targhe più o meno pulite e con diversi mezzi di trasporto, estrapolando in modo casuale dal database ottenuto un numero significativo di transiti (almeno 3000/5000 catture). E’ un lavoraccio che deve essere fatto manualmente e che richiede diverse settimane di lavoro uomo. Essendo impegnativo e costoso, solo poche aziende decidono di adottare questo metodo, ma chi lo fa sa di avere un prodotto di precisione e sa che il dato dichiarato corrisponde a ciò che riscontrerà il cliente nel tempo, una volta installata la telecamera su strada. Poiché raramente si trovano le informazioni sul metodo usato per calcolare la precisione, un installatore può, in alternativa, farsi inviare delle immagini (non una sola, ma decine di immagini) che comprovino l’effettiva capacità di lettura della telecamera in condizioni critiche.

HAPPY END?

La storia raccontata in principio ha comunque avuto un lieto fine. L’installatore, che era inconsapevole delle problematiche annesse alle telecamere di lettura targhe, convenne col Comandante che il dispositivo doveva fare una sola cosa: leggere bene le targhe, sempre, in egual misura sia giorno che di notte e in qualsiasi condizione esterna. Così, per non perdere il cliente (e l’immagine aziendale) l’installatore decise di sostituire – a sue spese - le telecamere di lettura targhe con altre di comprovata precisione. Le nuove telecamere consentirono al Comandante di far luce su una rapina e di scoprire i relativi autori e complici. Fu così soddisfatto delle prestazioni dei nuovi prodotti da procurare all’installatore l’affidamento di tre nuovi impianti.



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