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Difendere il perimetro: mercato e novità

10/07/2019

di Annalisa Coviello

Il mercato delle difese perimetrali mantiene sempre numeri più che positivi, e questo perché a livello istituzionale i rischi di attacchi di tipo terroristico e di infiltrazioni di tutti i tipi portano i Governi, e non solo loro, a proteggere le proprie strutture…partendo, ovviamente, dai confini, perché se si evita l’ingresso di potenziali aggressori è garantita la sicurezza delle persone, delle strutture ma anche dei dati.

Secondo i principali analisti, tra cui Market & Markets, il perimetrale ha in previsione una crescita elevata, non tanto per la vendita del singolo dispositivo, quanto piuttosto a livello di integrazione all’interno di un sistema molto più ampio. Fra le aree che vedranno un incremento più significativo, gli esperti segnalano il Nord America, per la paura sempre presente di attacchi terroristici, e l’America del Sud, qui perché i vari Governi stanno investendo molto per la sicurezza nazionale. A livello invece di settori, l’aumento degli investimenti è visto in particolare nell’industriale e nel commerciale, ma solo perché gli altri segmenti, come il militare, i trasporti e le infrastrutture critiche, per limitarsi ad alcuni esempi, sono stati tra i primi a dotarsi e poi ad integrare le difese perimetrali. Per fare due conti, si ipotizza che il mercato delle difese perimetrali crescerà da 10,73 miliardi di dollari nel 2018 a 21,75 miliardi entro il 2023, con un CAGR del 15,2%.

PIDS

In un approccio sempre più olistico, anche questo mercato è diventato un vero e proprio sistema e, infatti, con un acronimo, possiamo parlare, in senso generale, di PIDS, Perimeter Intrusion Detection System, che comprende, in breve, sensori di tutti i tipi (barriere, radar, microonde, impulsi, biometria e via dicendo) e videosorveglianza, ma anche software di supervisione e controllo.

Negli ultimi anni, l’evoluzione tecnologica ha permesso un perfezionamento sempre maggiore dei sensori, vero e proprio “cuore” di ogni difesa perimetrale, a tal punto da comprendere, in alcuni casi, anche l’integrazione dell’intelligenza artificiale e l’analisi dei dati, oltre che della videosorveglianza, creando così un’architettura che, proprio come le mura di un tempo, forma una linea di difesa, sia pure “virtuale”, contro le intrusioni non autorizzate di tutti i tipi.

Falsi allarmi

Lo storico problema dei falsi allarmi, già fastidioso per un privato, diventa una tragedia per una struttura ben più complessa. E’ per questo motivo, che, ormai, ogni sistema perimetrale deve essere in grado di distinguere tra i tentativi “reali” di superare il perimetro e quelle situazioni particolari, come il clima o gli animali, domestici o meno, che provocano delle violazioni, per così dire, “naturali”: ad esempio, fornendo al sistema di supervisione, dotato di analitica, le immagini della scena in cui è avvenuto il fatto e verificando quindi “prima” se sia necessario o meno far partire un allarme. 

Impulsi elettronici

Sul fronte dell’evoluzione tecnologica, una novità è rappresentata dagli impulsi elettronici controllati, che monitorano attivamente i tentativi di effrazione con segnali di allarme ogni tot metri. Questi rilevatori, fra le loro altre caratteristiche, inviano notifiche agli addetti alla sicurezza, segnalando non solo dove è in corso una minaccia, ma anche di quale tipo. Esistono, ad esempio, rilevatori chimici, biologici, radiologici, nucleari e, ovviamente, di esplosivo. 

Impulsi laser 

Altra tecnologia è quella che utilizza impulsi laser progettati per creare modelli e mappe 3D, un sistema che di solito viene impiegato per tracciare il movimento ma che consente di esaminare nel dettaglio anche, ad esempio, che cosa si trova nelle mani delle persone e di seguire le direzioni e gli spostamenti. 

Sensori a fibre ottiche 

E, infine, con i sensori a fibre ottiche, che stanno rivoluzionando il mercato del perimetrale, perché non è richiesta alimentazione elettrica, è possibile il “multiplexing”, cioè più sensori lungo la stessa fibra e, inoltre, sono nativamente immuni alle interferenze elettromagnetiche e supportano le alte temperature e gli ambienti corrosivi. Ora siamo pronti ad affrontare l’ultima sfida, quella che viene non dal perimetro, ma dall’alto: la minaccia dei droni.

Difendere il perimetro del Superbowl

Il SuperBowl - finale di football americano che ogni anno raccoglie decine di migliaia di spettatori (che possono pagare un biglietto fino a 22mila dollari) – si tiene in strutture mastodontiche: nel 2018, l’evento si è svolto nel superprotetto U.S. Bank Stadium di Minneapolis. L’incontro era protetto da impulsi elettronici controllati, che monitoravano attivamente i tentativi di effrazione con segnali di allarme ogni tot metri. 

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