La convergenza prende corpo... editoriale
L'avevamo promesso quando abbiamo dato vita a questa testata e oggi, grazie anche agli importanti contributi in materia pervenutici dal festival ICT, possiamo cominciare a metterlo in pratica.
Parliamo della famosa convergenza culturale tra sicurezza fisica e sicurezza logica, ossia di quel cambio di paradigma che impone ormai una doppia formazione a chiunque si occupi a vario titolo di security - sia essa intesa in senso fisico (soluzioni e dispositivi che minimizzano l'intrusione fisica ad un luogo asset), sia essa intesa in senso logico (per prevenire sottrazione o attacchi all'integrità dei dati).
In entrambe le accezioni, è necessario procedere a cerchi concentrici.
Nella sicurezza informatica si deve partire dalla realizzazione fisica di reti ridondate che impediscano le connessioni non autorizzate, per poi passare attraverso un'adeguata ridondanza passiva, ed infine giungere alla security a livello di apparati attivi e software.
Analogamente, la security fisica deve essere implementata partendo dalla protezione perimetrale outdoor e indoor, per poi inoltrarsi al controllo degli accessi e infine alla sensoristica e allarmistica interna all'area da proteggere. Analogie tra materie di confine che diventano sempre più palpabili da quando la sicurezza fisica, con la videosorveglianza in testa, ha cominciato a viaggiare su IP, portandosi in dote tutti i vantaggi – ma anche tutti i rischi - di questa illimitata autostrada.
L'IP è quindi l'anello di congiunzione tecnologico tra tematiche di per sé già affini per obiettivi, modalità operative e rilevanza quali elementi di reale abilitazione del business aziendale.
IP Security Magazine si è da subito prefissata l'obiettivo culturale di traghettare il mondo della sicurezza fisica tradizionale verso le opportunità, ma anche le problematiche, della sicurezza logica. In questo numero molti contributi di area IT danno testimonianza ed evidenza di questo obiettivo.
A voi giudicarne il valore.