La convergenza al centro
L'era della sicurezza, intesa come sensoristica capace di generare delle reazioni umane, è finita da tempo: sebbene l’uomo sia il destinatario finale delle informazioni, è ormai la tecnologia ad essere al centro dei processi, dei modelli di business, delle procedure organizzative.
Ed essendo ampiamente superata la fase tecnologica stand alone per dar posto alle soluzioni integrate, la sicurezza si può oggi rappresentare come un vero organismo complesso.
Dinamico, aperto e attaccabile.
La digitalizzazione sempre più spinta ha infatti portato ad una profonda convergenza non solo tra security, safety e automazioni, ma anche tra sicurezza fisica e sicurezza logica.
E quest’ultimo aspetto ha fatto cadere il primo e fondante paradigma della sicurezza analogica tradizionale: oggi non esistono più strutture attaccabili solo dall’interno e dunque contenibili in un ideale perimetro protetto.
Tutto è attaccabile anche dall’esterno, e poiché “l’unico computer sicuro è quello spento”, occorre rimboccarsi le maniche per cercare di mitigare il rischio. L’apertura dei sistemi ai device mobili, che allargano l’alea di rischio ad un’utenza di massa, spesso poco attenta alle politiche di sicurezza, espande ulteriormente le possibilità di minaccia.
Questa è la convergenza: di tecnologie, di opportunità, di rischi. E richiede una convergenza di competenze, interlocuzioni, normative.
Secsolution Forum ha mostrato un nuovo approccio al tema sicurezza, mettendo la convergenza al centro.
Gli operatori più illuminati l’hanno compreso.