MILANO – Contro la Consip – la centrale di acquisto per la Pubblica Amministrazione, che in questi giorni è nell’occhio del ciclone per vicende politico-giudiziarie – si è sollevata la voce del presidente di ANIE Sicurezza, Rosario Romano. Il motivo è da rintracciarsi in una gara di appalto per la fornitura di sistemi di videosorveglianza, e servizi connessi, per la Pubblica Amministrazione, indetta nel 2015 e arrivata lo scorso gennaio alla fase conclusiva dell’aggiudicazione. Una gara che fin dall’inizio ha suscitato la pronta reazione di ANIE e dei suoi associati, sfociata anche in un esposto formale all’ANAC, l’Autorità Nazionale Anticorruzione.
Diverse le obiezioni sollevate da ANIE sulla regolarità della gara, obiezioni che il presidente Romano ha ripreso in una lettera aperta divulgata il 3 marzo scorso. Vediamole punto per punto. Primo: qualificare l’appalto come “Fornitura” (e non come “Lavori”), minimizzando l’importanza della componente di progettazione e installazione. Cosa di non poco conto, “perché – come sottolinea Romano – la legge non consente a Consip di bandire gare per “Lavori”. Oltre al fatto che, riducendo a semplice fornitura questa attività, viene “mortificata” la professionalità stessa degli operatori.
Ma ci sono altri e più importanti aspetti su cui Romano accende i riflettori. Requisiti e modalità della gara hanno favorito poche aziende di grandissime dimensioni e con volumi di fatturato importanti, tagliando le gambe non solo alle micro aziende, ma anche a quelle piccole e medie. Che probabilmente si vedrebbero subappaltare, a condizioni penalizzanti, la parte di progettazione, installazione ed erogazione dei servizi connessi. Persino il TAR del Lazio, con una sentenza citata da Romano, ha messo in luce i principi “violati” da un bando di gara così impostato e le conseguenze negative per il mercato e per la stessa amministrazione.
L’auspicio è che le osservazioni di ANIE non rimangano inascoltate come è successo fino ad ora. L’ultima parola spetta all’ANAC. “Attendiamo dall’Autorità valutazioni, interpretazioni e contributi su questo specifico tema che siano di aiuto e orientamento a tutti gli operatori del mercato della P.A.”, è l’appello conclusivo di Romano nella lettera aperta che alleghiamo.
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