MILANO - Oggigiorno i social media (Facebook, Twitter, Instagram, LinkedIn, Pinterest, Snapchat, ecc.) stanno fortemente modificando le abitudini sociali e con esse anche le modalità con le quali vengono commessi i reati; chi delinque li usa non solo come strumento di comunicazione, ma sempre più spesso per ottenere informazioni utili sulle future vittime e per entrarci in contatto. E questo sposta anche il campo d’indagine della polizia: dal controllo del territorio al controllo dello spazio virtuale.
I social media sono strumenti computer mediated (hanno necessità di un hardware per funzionare, che sempre più spesso è uno smartphone o un tablet) che consentono alle persone di condividere contenuti di vario tipo, spesso modificati nei vari passaggi; l’utilizzo dei social media tramite smartphone rende i loro contenuti ancor più ricchi sotto vari aspetti (esempio: la georeferenziazione che collega ai materiali condivisi, come un’immagine, la loro posizione) e le interazioni più rapide e frequenti.
Sergio Bedessi - Presidente CEDUS (Centro Documentazione Sicurezza Urbana e Polizia Locale), Comandante Polizia Municipale di Pistoia, approfonisce il tema nel testo al link che segue: https://www.secsolution.com/articolo.asp?id=574
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