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In aumento la richiesta di impianti di video sorveglianza, fattore trainante della crescita del comparto sicurezza

14/06/2018

MILANO - Nell’ultimo anno, oltre la metà degli installatori (il 56%) ha registrato un aumento nelle richieste di impianti video. Lo rivela un’indagine condotta da RISCO Group, che conferma il trend positivo del mercato e mostra ulteriori prospettive di crescita, legate all'integrazione di innovazioni tecnologiche, che indirizzano le abitudini in evoluzione dei consumatori.

Come conferma il rapporto di ANIE Sicurezza dello scorso novembre, quello della sicurezza è un comparto in crescita, che segna +5% e arriva nel 2017 a raggiungere i 2.5 miliardi di euro. In linea con l’indagine condotta da RISCO, a costituire uno dei fattori trainanti è di certo quello degli impianti di videosorveglianza, che registrano una crescita del +10%, grazie anche alle evoluzioni abilitate dalla tecnologia negli ultimi anni.

“Abbiamo deciso di coinvolgere i nostri installatori in un'indagine su un tema significativo e particolarmente attuale per il comparto della sicurezza. In RISCO Group riteniamo infatti fondamentale avere un dialogo costante con chi ogni giorno lavora con i consumatori e con le nostre soluzioni, per aiutarci a cogliere, e quando possibile anche anticipare, le evoluzioni del mercato. Il nostro vuole essere un dialogo a due vie, in cui RISCO si impegna ad offrire ai professionisti della sicurezza un percorso continuativo di attività di formazione, per fargli toccare con mano le nuove tecnologie che sviluppiamo ma anche per confrontarci su temi di interesse per l'intero mercato, come quello del GDPR,” - ha sa dichiarato Ivan Castellan, Branch Manager di RISCO Group Italia.

“L’indagine ha messo in evidenza come una percentuale ancora molto alta di professionisti non abbia dimestichezza con il tema privacy. Varie sono state le attività formative già realizzate nel 2018 in questo senso, come per esempio 15 tappe di un roadshow organizzato insieme a Ethos Academy, e agli Avv. Roberta Rapicavoli e Marco Soffientini, che hanno voluto offrire strumenti concreti di supporto all’attività quotidiana degli installatori” ha concluso Castellan. 

 

RISCO ha voluto approfondire questi trend positivi, attraverso il confronto con i propri installatori, e investigarne la conoscenza e la percezione da parte degli utenti finali. La video sorveglianza si conferma come una delle soluzioni più conosciute e richieste dai clienti (64%), ma risulta più che dimezzata (27%) quando si parla di soluzioni di video verifica. Il cliente finale risulta quindi poco consapevole delle funzionalità e delle avanzate opportunità offerte dalla video verifica, anche se questa viene progressivamente proposta dagli installatori con una maggiore incidenza (75%) rispetto alla videosorveglianza (50%).

Essendo preparati sulle caratteristiche tecniche, i professionisti della sicurezza la ritengono maggiormente in linea con le esigenze emergenti, i nuovi stili di vita e le abitudini quotidiane che vedono le persone sempre più avvezzi alla tecnologia e alla mobilità, e soprattutto per andare incontro alla richiesta crescente di avere sempre sotto controllo in tempo reale ciò che ci sta a cuore, casa compresa.

La soluzione RISCO VUpoint consente, di ricevere, qualora si verifichi un evento che fa attivare l'allarme, clip video o immagini per verificare l'origine del problema e poter decidere di segnalare prontamente la situazione alla Polizia; è inoltre possibile richiedere immagini in tempo reale – in qualsiasi momento e ovunque ci si trovi – su richiesta e anche nel caso in cui non ci sia nessun allarme reale, la video verifica on-demand garantisce agli utenti maggiore tranquillità sullo stato della propria abitazione.

La video verifica e videosorveglianza consentono di verificare on demand la situazione nella proprietà, ma solo la video verifica permette all'utente di ricevere una notifica di allarme e quindi di prendere decisioni tempestive. La videosorveglianza non offre invece tale possibilità, anche se permette di prendere visione a posteriori di quanto è stato registrato.

Lo "scoglio" del costo

Lo scoglio principale all'adozione di soluzioni video risulta essere il costo (63%), seguito dalla poca dimestichezza con dispositivi abilitati (21%). Risulta interessante notare la preoccupazione e la diffidenza diffuse tra gli utenti italiani (9%) per quanto riguarda l'aspetto della privacy. Il tema è attuale per via della normativa GDPR, recentemente entrata in vigore che interessa anche i dispositivi di video sorveglianza e che prevede, in alcuni casi, una specifica dichiarazione in merito. L’indagine ha però evidenziato che solo un installatore su quattro conosce effettivamente la normativa e si sente di poter consigliare i propri clienti in merito, mentre più di metà (60%) dice di non conoscere le situazioni in cui è necessario dichiarare la presenza di dispositivi video.

 

 

 

 

 


maggiori informazioni su:
http://www.riscogroup.com/italy/



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