ROMA - Mentre in Italia si tenta ancora di razionalizzare il costo uomo e la difesa della persona resta un traguardo, le punte più avanzate d'Europa – dove nascono i leader globali dell'industria della security privata – hanno da tempo spostato il focus dall'uomo al dato, quale risorsa generatrice di valore e capace di incidere positivamente sullo stesso business della clientela.
È infatti la gestione dei dati, raccolti tramite soluzioni tecnologiche sempre più sofisticate (dall'AI alla realtà aumentata, all'IoT), ad aggiungere valore allo stesso core business del cliente finale, trasformando l'offerta di security da mero centro di costo a soluzione tecnologica abilitatrice di strategie, benefici e risparmi.
E' quanto emerso dalla giornata di studio organizzata lo scorso 10 ottobre a Roma da CoESS, Confederazione dei servizi di sicurezza europei, che riunisce 23 associazioni di 18 membri UE, con 45.000 società di sicurezza private, 2 milioni di addetti e un fatturato annuo di oltre 40 miliardi di euro. L'occasione era il 30ennale della Confederazione, che vede l'industria italiana rappresentata da FederSicurezza. I top manager di G4S, Securitas, Prosegur o Aproser hanno mostrati scorci di futuro e nuovi modelli di partenariato pubblico-privato.
maggiori informazioni su:
https://www.coess.org/
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