MILANO - Giunge dal Regno Unito la notizia che dovrebbe presto essere introdotto un codice di condotta per rafforzare la protezione della privacy e la trasparenza nell’uso delle telecamere di sorveglianza. Ricordiamo che il paese è caratterizzato da una massiccia presenza di videocamere, equivalente al 20 per cento di quelle mondiali. Il confine tra protezione e invasione della vita privata è quindi davvero sottile. “Abbiamo bisogno di un codice di condotta che sia più di un codice”, afferma Emma Carr, vice-direttrice di Big Brother Watch. “Deve avere valore di legge nel senso che in caso di violazione – che il responsabile sia un operatore pubblico o privato nel campo delle videocamere di sicurezza – vengano applicate pene che stabiliscono che è stata violata la protezione dei dati e che il responsabile debba risponderne davanti alla giustizia”.
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