mercoledì, 3 luglio 2024

Cyber Security

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Il Consiglio europeo approva l’AI Act

30/05/2024

Sono state approvate all'unanimità da parte dei ministri dei Ventisette responsabili per le telecomunicazioni, le norme europee sull’intelligenza artificiale inlcuse nell’AI Act . Tali norme rappresenteranno un punto di riferimento globale per la gestione di tutto quello che riguarda una tecnologia rivoluzionaria come l’IA, dato che l’AI Act europeo è senza dubbio più completo rispetto a quello di Stati Uniti e Cina, il cui obiettivo è preservare la stabilità sociale e il controllo da parte dello Stato.

La legge europea sull’Intelligenza Artificiale disciplina lo sviluppo, l’immissione sul mercato e l’uso dei sistemi di IA in Ue. Il voto dei Paesi dell’UE giunge a due mesi dal momento in cui i legislatori europei avevano appoggiato l’AI Act redatto dalla Commissione europea nel 2021. Si tratta di un passo importante, soprattutto a seguito delle crescenti preoccupazioni dovute al contributo dell’IA alla disinformazione, alle fake news e al diffondersi di sistemi di IA generativa come ChatGPT.

Una legge storica, di portata globale

Il ministro belga per la digitalizzazione Mathieu Michel parla di "legge storica, la prima al mondo nel suo genere", che affronta una sfida tecnologica globale che crea anche opportunità per le società e per le economie. “Con l’AI Act, l’Europa sottolinea l’importanza della fiducia, della trasparenza e della responsabilità quando si ha a che fare con le nuove tecnologie, garantendo al contempo che questa tecnologia in rapida evoluzione possa prosperare e dare impulso all’innovazione europea”.

Grazie all’AI Act saranno imposti stringenti obblighi di trasparenza ai sistemi di IA ad alto rischio: l’impiego della sorveglianza biometrica in tempo reale negli spazi pubblici da parte dei governi dovrà circoscriversi a casi di particolare gravità. Il Consiglio ha dichiarato che la nuova legge sull’intelligenza artificiale adotta un approccio “basato sul rischio”: il quadro normativo sull’IA prevede infatti una classificazione dei sistemi di IA in base al livello di rischio che presentano per le persone e per la società. Il quadro distingue tra quattro categorie di rischio: inaccettabile, alto, limitato e minimo. 

Da sottolineare inoltre che la legge avrà una portata globale. Le aziende al di fuori dell’UE che utilizzano i dati dei clienti dell’UE nelle loro piattaforme di intelligenza artificiale dovranno infatti conformarsi. È inoltre probabile che altri Paesi e regioni utilizzino l’AI Act come modello, proprio come hanno fatto con il GDPR. La nuova legislazione verrà applicata in modo completo a partire dal 2026; entro sei mesi dall’entrata in vigore del nuovo regolamento scatteranno invece i divieti sull’uso dell’intelligenza artificiale nel social scoring, nella polizia predittiva e nello scraping non mirato di immagini facciali da internet o da filmati di telecamere a circuito chiuso. Gli obblighi per i modelli di IA per obiettivi generali si applicheranno dopo 12 mesi e le regole per i sistemi di IA incorporati nei prodotti regolamentati tra tre anni.

Un accenno, per concludere, al tema "multe", che per le violazioni variano da 7,5 milioni di euro o l’1,5% del fatturato fino a 35 milioni di euro o il 7% del fatturato globale, in base al tipo di violazione.

(Fonte testo: www.digitalworlditalia.it - Fonte immagine: webnews)



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