sabato, 26 ottobre 2024

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Global Cybersecurity Index 2024: l'Italia è un "Paese modello"

Global Cybersecurity Index 2024: l'Italia è un
22/10/2024

L’Italia risulta essere un "Paese modello" per la sua postura nella cybersicurezza. A sostenerlo è l’International Telecommunication Union, agenzia delle Nazioni Unite specializzata in ICT, che promuove con un voto davvero lusinghiero (100/100) il nostro Paese nel report Global Cybersecurity Index 2024.

Con la pubblicazione, giunta alla 5° edizione, l’agenzia ONU offre una valutazione del livello di maturità della cybersicurezza di oltre 190 Paesi. Cinque gli aspetti assunti come parametro: legale, tecnico, organizzativo, sviluppo delle capacità e cooperazione. L’ITU suddivide i Paesi in gruppi: dai più virtuosi (Tier 1) a quelli in via di costruzione (Tier 5). Il primo gruppo, al quale si può accedere con un voto di almeno 95/100, è composto dai 46 Paesi che hanno mostrato un forte impegno nel settore, coordinando le attività del governo con le attività dei privati, dimostrando solidità in tutti e cinque i parametri.

Le ragioni dell'apprezzamento 

Per quanto riguarda nello specifico l’Italia, sono stati considerati positivamente: la normativa nazionale sulla cybersicurezza e sul cybercrime, le capacità tecniche come la presenza di un CSIRT nazionale, l’adozione di una strategia nazionale e la presenza di un’agenzia governativa specializzata (l’ACN), gli incentivi per lo sviluppo, il miglioramento di consapevolezza e competenze, oltre che la collaborazione a livello internazionale e con i privati.

Ogni Paese è stato invitato a compilare un questionario tramite il punto di contatto, che per l’Italia è l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. I dati così raccolti sono stati arricchiti e verificati da fonti indipendenti. Il report 2024 è stato realizzato analizzando 30mila url e più di mille pdf, fa sapere l’ITU.

Anche se si è registrato un generale progresso nella postura di cybersicurezza, l’ITU invita a non "abbassare la guardia". Vengono segnalate come minacce persistenti: i ransomware, gli attacchi informatici - che interessano industrie primarie, provocando anche interruzioni di servizi - e le violazioni della privacy che riguardano individui e organizzazioni.

 



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