Alberto Paglialonga, Director Strategy, Business Development & Marketing Italy di Johnson Controls Italia (in foto) ha svolto alcune riflessioni sul tema della sicurezza antincendio in un settore specifico, quello delle navi.
Gli incendi a bordo di navi di grandi dimensioni, seppur rari, capitano purtroppo ancora troppo di frequente. Solo negli ultimi due mesi, per esempio, il traghetto Euroferry Oympia è andato a fuoco nelle acque tra la Grecia e Brindisi, mentre la nave cargo Felicity Ace, con un carico di 4000 autovetture, è affondata a 220 miglia dalle isole Azzorre, a seguito di un incendio divampato dalla stiva.
Sia che si tratti di proteggere persone o merci, la capacità di rispondere agli incidenti in modo coordinato è fondamentale e la scelta di un sistema antincendio a bordo è una questione molto delicata. Quelli difettosi o non conformi possono tradursi, infatti, in giorni di inattività e di mancati profitti per una compagnia di navigazione, nonché in sanzioni che possono pregiudicare la reputation degli armatori.
Il settore “marine” richiede un expertise di livello superiore
In tal senso è fondamentale affidarsi a vendor che, in primo luogo, siano in grado di garantire un approccio pienamente in linea con le normative locali e internazionali del settore navale, oltre a comprendere esigenze operative, funzionalità tecniche, condizioni di utilizzo e manutenzione di una specifica imbarcazione, nonché il crescente numero di normative e procedure richieste in ogni porto in cui le navi attraccano. I sistemi antincendio a bordo delle navi, devono, infatti, passare rigorosi test per ottenere certificazioni che garantiscano la conformità ai vari regolamenti di settore, e sono pochi i partner in grado di garantire un tale livello di competenze.
Parola d’ordine: integrazione e affidabilità a 360°
Un secondo aspetto altrettanto importante è rappresentato dalla capacità di offrire sistemi di rivelazione affidabili e flessibili, che vanno dai singoli componenti di rilevazione fino a complessi sistemi integrati, nonché sistemi di spegnimento che sappiano adattarsi alle specifiche esigenze degli ambienti da proteggere.
I primi devono essere in grado di offrire una risposta rapida a tutte le tipologie di incendio, riducendo al minimo i falsi allarmi. In tal senso la qualità dei sensori di rivelamento - che devono essere dotati della certificazione SIL 2 - e l’integrazione perfetta con pannelli di controllo, tecnologie di rete e sistemi di comunicazione giocano un ruolo cruciale. Un sistema non solo efficace, ma anche flessibile, consente, poi, di risparmiare su costi di installazione e cablaggio.
Soprattutto a bordo, la differenza la fa chi è in grado di fornire soluzioni adatte per ogni specifica esigenza. I sistemi di soppressione incendi, infatti, variano da quelli ad acqua e a schiuma, fino a quelli basati su gas inerti e chimici. Indipendentemente dalla tipologia, tutti devono comunque operare in conformità con gli standard navali internazionali e dovrebbero poter essere personalizzati per soddisfare le peculiarità di ogni imbarcazione.
La varietà dei sistemi di soppressione degli incendi a bordo
Come detto, sono diversi i tipi di sistemi di spegnimento disponibili al giorno d’oggi. Ognuno ha la propria particolarità ed è indicato per specifiche situazioni. Senza andare troppo nel dettaglio, vediamo i principali in una rapida panoramica.
Il sistema Watermist è caratterizzato da una tecnologia a bassa pressione che garantisce costi ridotti, grazie a una manutenzione semplice e a lungo termine e a nessun effetto dannoso sui macchinari elettrici. Quelli a CO2 sono tradizionalmente usati per l’inondazione totale di incendi in aree non presidiate, ove agiscono sopprimendo il fuoco senza danneggiare attrezzature sensibili. Sono l’ideale, per esempio, per le sale macchine di una nave. In caso di presenza di persone, il sistema a tecnologia INERGEN garantisce la massima efficacia e sostenibilità essendo un agente gassoso non nocivo per individui e ambiente. Non crea, inoltre, nebbia, permettendo di raggiungere senza problemi le vie di fuga. Il sistema NovecTM 1230, infine, è caratterizzato da bassa tossicità, ha un punto di ebollizione di 49° ed è per questo allo stato liquido a temperatura ambiente. Il fluido NovecTM 1230 non è corrosivo, non è conduttivo ed evapora rapidamente, non danneggiando, di conseguenza, le apparecchiature di navigazione. A differenza delle schiume e polveri, non lascia alcun residuo, consentendo ai sistemi critici di rimanere operativi.
Anche la manutenzione ha la sua importanza
Un ultimo aspetto fondamentale è dato, infine, dalla capacità di supporto e manutenzione nella fase post-messa in servizio. Trattandosi, infatti, di sistemi critici, solo un partner in grado di garantire un’assistenza a 360°, frutto di anni di esperienza sul campo, può essere la scelta percorribile per avere la certezza di avere a bordo sistemi sempre funzionanti ed efficienti.
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