Migrare dolcemente verso l’IP
Ci sono arrivati la TV WiFi con applicazioni Internet e pure il ferro da stiro: chi ancora manca all’appello dell’IP è – incredibilmente – un settore ad alto contenuto tecnologico come la videosorveglianza. Se l’IP è ampiamente presente nelle tecnologie ad uso domestico per il mercato B2C, desta stupore che nel mercato professionale B2B, e in particolare nella videosorveglianza, ci siano ancora tante resistenze.
È vero che l’Italia è tra i paesi con la più antica tradizione di sistemi di videosorveglianza, quindi il parco installato analogico è molto vasto e peraltro funzionante, quindi difficile da rimuovere.
Come pure è vero che il comparto della sicurezza tradizionale, proprio per la profonda e storica conoscenza della TVCC analogica, fatichi ad operare quella rivoluzione culturale che l’IP richiederebbe. È vero infine che il digital divide e lo stato non ottimale delle infrastrutture IT presenti in Italia non favoriscono i flussi di grandi quantità di dati.
È però altrettanto vero che il mercato tecnologico nel suo insieme – che va dal ferro da stiro della signora Maria alla videosorveglianza nelle sue più evolute espressioni - esige una standardizzazione della piattaforma su cui far viaggiare e dialogare le varie componenti, ed è indiscutibile che l’IP sia l’unico standard de facto. Quindi l’unico sul quale orientare la convergenza.
È infine innegabile che non integrare l’IP nel 2012 significhi perdere importanti vantaggi, a partire dall’ottimizzazione dei costi. Non a caso tutti gli indicatori vedono l’IP come la chiave di volta per passare da un modello di business legato al mero costo delle apparecchiature (che tende ahinoi al ribasso), ad un modello evoluto che offre valore aggiunto, permettendo di fidelizzare il cliente potenzialmente a vita. Tra l’altro, le indagini rilevano che quasi tutte le aziende sono pronte a stanziare un budget per sviluppare/implementare la rete IP e la sua sicurezza, quindi per chi propone sistemi di videosorveglianza, l’upgrade di rete potrebbe diventare un’interessante occasione di business. E soprattutto: se non saranno gli installatori di sicurezza a proporre la videosorveglianza IP, saranno gli operatori dell’IT a farsi avanti, e con politiche di prezzo molto aggressive.
Il mercato della sicurezza è tuttora (ma non si sa per quanto) nelle mani degli installatori tradizionali di security: farsi scippare un mercato per pigrizia sarebbe un peccato imperdonabile.
È vero che l’IP non è un giochetto da ragazzi e che non si può imparare in quattro e quattr’otto.
Ma con le giuste basi formative ed un linguaggio a misura di operatore della sicurezza, si possono porre le premesse per migrare all’IP senza intoppi.
IP Security Forum, l’unico congresso con l’expo intorno dedicato alle tecnologie per la security che viaggiano su IP, vi aspetta a Torino il 27 settembre 2012 con una formazione a misura di installatore! Non perdete l’occasione per migrare dolcemente verso l’IP e riprendervi la vostra marginalità!