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Applicazioni e soluzioni

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Videosorveglianza e controllo accessi in un edificio storico

13/06/2012

Stato di fatto ed esigenze del committente

Un importante gruppo bancario, durante la ristrutturazione dei locali della sua sede centrale, decide di aggiornare tutto il sistema di videosorveglianza e le barriere per il controllo accessi. Essendo l'edificio un palazzo storico dei primi dell'ottocento, la richiesta è di operare l'intero ammodernamento degli impianti, riducendo al minimo indispensabile gli interventi e le opere murarie sulla struttura dell'edificio.

La tecnologia messa in campo

Per prima cosa, il vecchio impianto di videosorveglianza con videocamere analogiche viene sostituito da videocamere OverIP. Per contenere i costi e non dover operare eccessivi interventi di tipo murario, si decide di riutilizzare lo stesso cavo coassiale rg59 con l'impiego di un convertitore di segnale e un extender: l'utilizzo di questa tecnologia permetterà di estendere il segnale fino a quasi 1500 metri mantenendo l'impianto di videosorveglianza pressoché immutato. Inoltre le nuove telecamere over IP sono alimentate in POE. Anche il sistema di controllo accessi va rinnovato completamente: vengono quindi aggiunte ulteriori postazioni per monitorare nuovi varchi in aggiunta a quelli esistenti. Per la gestione dell'intero impianto si ricorre all'SCS, un software che consente la supervisione ed il controllo di impianti complessi tramite la navigazione su mappe grafiche.

Nel vecchio sistema di sicurezza, i problemi maggiori li aveva creati il controllo accessi, che era stato spesso manomesso ed, essendo il lettore di badge integrato con il controllore, questo aveva comportato elevati costi di manutenzione e ripristino. Inoltre, il vecchio sistema utilizzava esclusivamente lettore di badge a banda magnetica a 125 kHz. Questa tipologia di carte ha una codifica dei dati che non garantisce un elevato ed adeguato standard di sicurezza. A questo punto gli installatori sono intervenuti con alcuni fondamentali accorgimenti e l'impiego di strumenti e materiali di ultima generazione. Per prima cosa viene adottato il nuovo sistema per il controllo accessi della linea Brain, con lettore di badge separato dal controllore. I 2 dispositivi colloquiano grazie al protocollo di comunicazione open source Wiegand.

Tale scelta permette di separare il modulo del lettore da quello del controllore, diminuendo di molto i costi di manutenzione e il ripristino in caso di manomissione, sostituendo esclusivamente il blocco del lettore danneggiato. Con questa nuova configurazione sarà possibile anche utilizzare lettori di produttori differenti. Sempre per sfruttare le potenzialità del nuovo controllore CN-Wiegand, vengono adottati lettori di Badge a banda magnetica e di prossimità con frequenza di 13,56 MHz. La codifica dei dati di questi lettori garantisce standard di sicurezza molto più elevati rispetto a quelli 125kHz, come richiesto dal cliente. L'intero sistema di sicurezza risulta quindi ammodernato ed integrato come da richiesta del cliente.

Peculiarità del caso e risoluzione

Uno dei nuovi gate d'accesso però, ad ogni passaggio con badge di prossimità, rileva quasi contestualmente sia l'uscita che l'entrata del soggetto. Questo genera un conflitto e la funzione di anti pass-back invia immediatamente un segnale d'allarme al software di supervisione SCS. Dopo alcuni tentativi di intervento, durante i quali non si riesce a risolvere il problema, l'installatore decide di contattare il produttore per una verifica più approfondita del sistema. La situazione è decisamente anomala: tutti i gate funzionano perfettamente e svolgono i compiti e le funzioni per le quali sono stati programmati, fuorché uno. La squadra di tecnici inviata dal produttore, dopo molti test e controlli, non rileva nulla di anomalo sia nel prodotto sia nel software, anche l'installazione è avvenuta a regola d'arte. Si nota però che il lettore dell'ingresso è posizionato sulla stessa parete, ma sul lato opposto rispetto al lettore d'uscita.

Su pareti murarie normalmente non si rilevano problemi. In questa specifica situazione, la parete è stata realizzata in cartongesso dal costruttore che si è occupato della ristrutturazione. Durante il sopralluogo effettuato dall'installatore, prima di cominciare i lavori, erano emerse specifiche esigenze e le relative indicazioni per la realizzazione della parete: si rendeva necessario l'inserimento di una semplicissima lastra metallica per schermare i lettori. Tale operazione però non era stata eseguita dal costruttore e questa mancanza ha generato tutti i disguidi che ne sono seguiti. Con un intervento di pochi minuti e l'inserimento della lastra metallica il problema si è risolto però completamente. Concludendo, nella progettazione e realizzazione di impianti simili, i dettagli fanno la differenza: una piccola dimenticanza da parte del costruttore ha comportato una grossa perdita di tempo per l'installatore e un aggravio dei costi per il cliente.

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