VARESE - Scuole videosorvegliate in tutta la provincia di Varese. 500 telecamere distribuite in 40 edifici scolastici costituiscono il sistema, il cui processo di istallazione è stato avviato circa tre anni fa. Ultimato nei giorni scorsi, è stato illustrato dal Vicepresidente della Provincia e Assessore all'Edilizia scolastica Gianfranco Bottini, nel corso di una conferenza stampa svoltasi lo scorso 12 aprile. "Tutte le nostre scuole sono ora dotate di un sistema di videosorveglianza – ha spiegato. Dalla stesura del progetto al suo completamento, abbiamo lavorato seguendo una programmazione temporale ben precisa, che ci ha permesso di intervenire di volta in volta sulle singole situazioni. Occorre sottolineare che non stiamo parlando di videosorveglianza interna alle scuole, poiché questa è materia di competenza dei vari dirigenti scolastici. I nostri sistemi vigileranno sugli ingressi e sulle aree esterne di stretta pertinenza delle varie realtà. Non a caso infatti non ci sono telecamere puntate neppure sulle aree ricreative interne alle scuole.
Il nostro obiettivo principale è quello di prevenire eventuali situazioni di pericolo esterno o di intrusione. I sistemi, infatti, vigileranno solo in orari extra didattici". La caratteristica principale del sistema è che ogni scuola è stata dotata di un sistema dimensionato in base alle sue esigenze e alle sue dimensioni. Su un pannello di controllo vengono trasmesse le immagini riprese e l'apparecchiatura di videoregistrazione, custodita in una teca, è accessibile solo al responsabile scolastico della sicurezza. Le immagini vengono conservate solo 72 ore, prima di essere sovra registrate. Questa procedura garantisce il massimo rispetto della normativa sulla privacy. Le telecamere hanno la capacità di registrare immagini anche nelle ore serali e notturne, quindi in assenza di luce e sono tutte made in Italy. Durante la conferenza stampa è stato illustrato come l'intero sistema possa essere sviluppato: "In caso di opportunità o necessità, tutta la videosorveglianza scolastica potrà essere messa in rete con i sistemi delle forze dell'ordine. Non solo, ma il nostro obiettivo sarà quello di realizzare un "cruscotto" di controllo, che ci permetterà da un'unica postazione di monitorare l'intero sistema e di intervenire a livello manutentivo in tempi rapidi e con precisione".
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